Per Bossi, Berlusconi sta con i comunisti: il mondo distorto di Umberto

par Rudy Bandiera
martedì 13 dicembre 2011

Il vecchio esecutivo continua a dare spettacolo: Bossi, il nepotista Bossi che ormai deve essere interpretato quando parla e che ha messo il figlio Renzo “Trota” in posizioni di privilegio e potere con il solo merito di essere il figlio del capo (e già questo mi fa pensare sulle capacità mentali di chi esalta Bossi) ha esordito con un altro paio di chicche delle sue.

La prima: “Adesso l’asse con Berlusconi non c’e, ognuno a casa sua. Berlusconi sta con i comunisti“. Una frase connotata da un distaccamento dalla realtà palese ed incontrovertibile, un distaccamento dalla realtà che può essere appoggiato ed avvallato solo da chi è alienato a sua volta. O completamente idiota.
La seconda sparata è “la guerra l’ha persa l’Italia e l’ha vinta la Padania. Il resto sono tutte cazzate (…) la Padania si farà la sua moneta, mica può continuare a mantenere tutti questi farabutti“.

Beh certo. Io aggiungo anche che l’hotel Villa Le Rose di Rimini emette moneta unica e francobolli molto preziosi, che le auto a benzina non inquinano, che Minerbio in provincia di Bologna vuole l’indipendenza dall’Emilia Romagna la quale vuole dividersi in Emilia e in Romagna e che il sole è solo una palla di fuoco che gira attorno alla Terra.

Ecco fatto, posso fare il leader della Lega pure io, a sparare cazzate sono capace.

A quest’uomo è permesso tutto, e quello che mi manda al manicomio è come quelli che stanno sotto al palco ad ascoltarlo non capiscano di quanta follia siano intrise le parole di Bossi. Come dicevo poco tempo fa il babbo del Trota si può permettere di dire che ai giornalisti bisognerebbe spaccare la faccia e dare una manica di botte. La domanda quindi è: ma un giornalista potrebbe dire che a Bossi si dovrebbero dare una manica di botte?


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