Per Berlusconi le tangenti sono una spesa da mettere in conto

par Paolo Monarca
giovedì 14 febbraio 2013

 

E così, con un'esternazione delle sue, Berlusconi cerca di riprendersi la scena mediatica, dopo che l'abbandono del papato da parte di Benedetto XVI aveva oscurato questa campagna elettorale. E lo fa con una delle sue solite “battute”, durante l'ennesima ospitata in tv, ospite del programma di Rai Tre “Agorà”.

Quando il discorso cade sulle vicissitudini di Finmeccanica, il cui l'ad Giuseppe Orsi è sotto inchiesta per corruzione, l'ex Premier si scatena e spiega: ''La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va a trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime''.

Non contento rincara la dose dicendo che: "Ho fotografato la realtà globale esistente: nel mondo quando Eni, Enel e Finmeccanica trattano con altri Paesi per vendere i loro prodotti devono adeguarsi alle condizioni di quel Paese. In Paesi che non sono complete democrazie ci sono altre condizioni che bisogna accettare se si vuole vendere quel prodotto. Noi mettiamo in conto quello che dobbiamo spendere, tot per l'appalto, tot per esempio per costruire un ospedale o una scuola richiesta dal presidente della Repubblica con cui stiamo trattando" e sull'India: "È un Paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi: così non si fa l'imprenditore''.

Non è passata nenache una settimana dal famoso “Lei quante volte viene?” rivolto a un'impiegata della Green Power che ha scatenato un caso nazionale, che le parole di Berlusconi riaprono un dibattito.

Immediate le repliche politiche. “Basta con le tangenti e basta con Berlusconi” ha detto Bersani mentre la sua collega Finocchiaro spiega meglio la situazione: “Siamo senza parole. Di fronte alla situazione gravissima di un colosso della nostra industria come Finmeccanica, Berlusconi che fa? L'apologia della tangente, che non sarebbe un reato ma una commissione estera. E' assurdo, e gravissimo insieme, che una personalità politica leader di uno schieramento, più volte presidente del Consiglio di questo paese, possa anche solo pensare una cosa del genere. Gli italiani valutino il rischio che corriamo per l'ennesima volta”.

Interviene anche l'alleato Maroni che spiega che per lui ''Il sistema delle tangenti va combattuto ovunque, è una sfida universale. Questa è la mia posizione intransigenza totale nei confronti di questo sistema''


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