E' estate, fa caldo, stiamo tutti in vacanza e vorremmo certamente parlare d'altro! Ma una nube carica di ogni sciagura possibile ed immaginabile incombe sulle nostre teste: il debito pubblico! Ormai dei soldi sperperati dagli altri, dei debiti contratti da 'loro', ma che 'noi' dobbiamo pagare si è detto di tutto, di più. La correzione alla manovra finanziaria è di 45,5 miliardi di euro che sempre 'noi' dovremmo restituire all'Europa entro il 2013.
Tanto serve per anticipare di un anno il pareggio dei conti. Ma dove si possono trovare questi soldi? Dato per scontato che il numero e i privilegi dei parlamentari non si tocca, né tantomeno i loro stipendi, le retribuzioni "esagerate" di manager pubblici neanche a pensarlo lontanamente, non resta che il solito serbatoio di "Pensioni e Assistenza", dove tutti indistintamente attingono quando le casse dello stato vanno in rosso: governo e opposizioni, parti sociali e... parti che non si capisce bene da quale parte stiano, fatto sta che quando servono soldi sono tutti concordi e unanimi a "rivolgersi" ai pensionati! Tagliare le Pensioni, con disincentivi, l'aumento dell'età pensionabile per le donne nel settore privato fino a 65 anni come è già nel pubblico impiego, le pensioni di reversibilità e soprattutto quelle di anzianità.
L'altro fonte cui attingere è l'Assistenza, che porterebbe però nelle casse dello Stato "solo" 4 miliardi di euro! L'austerity - almeno per 'noi', ma non per 'loro' - è ormai inevitabile: aumenteranno sicuramente i sacrifici chiesti ai cittadini, in termini di tariffe e tasse e aspettiamoci pure una nuova patrimoniale (come fece il governo Amato nel 1992 con un balzello del 3 per mille sui rendimenti catastali rivalutati degli immobili e la tassa del 6% sui conti correnti). Magari non si chiamerà patrimoniale, ma "eurotassa", oppure la chiameranno in altro modo, forse con un nome inglese - tax asset -, ma questo non cambierà la sostanza del salasso che resterà tale e quale! E poi toccherà al mondo del lavoro: fissati alcuni diritti costituzionali indisponibili (di sciopero, di rappresentanza sindacale, di sicurezza sul lavoro, etc.), le altre tutele sindacali potranno essere rimodulate in base agli accordi contrattuali collettivi (vedi il caso Fiat). L'applicazione di questi accordi "erga omnes" sarà garantita dal recepimento dell'accordo interconfederale firmato tra Confindustria e sindacati - Cgil inclusa!!! - a fine giugno.
Ma tornando alle pensioni, tornando ai nostri soldi, quelli che abbiamo accantonato durante l'arco di un'intera vita lavorativa per assicurarci una vecchiaia serena e tranquilla, l'orientamento della "politica-economica-globale" (Italia e Europa, governo e opposizione, destra e sinistra, sindacato e confindustria, insomma tutti 'loro' tranne 'noi', i pensionati di ieri, di oggi e di domani... se ce ne saranno ancora) è quello di mandarci in pensione oltre i 65 anni (possibilmente in prossimità della soglia di quella 'speranza di vita' ormai ridotta al lumicino) e con un assegno il più magro e asciutto possibile! Premesso che potendo godere dello stipendio di un Politico o di un Top Manager tutti noi comuni mortali ci guarderemo bene dal chiedere "il collocamento a riposo" né ora né mai, risulta curioso che i nostri politici ed economisti, gente che ha tanto studiato, ha scritto tanti libri, tenuto tanti seminari e occupato tanti posti ragguardevoli, non abbia ancora vagliato l'ipotesi di stabilire una sorta di "turn-over-tombale" nel mondo del lavoro articolato in tre punti:
1) stabilizzare nel precariato i giovani istituendo l'AlboNazionale dei Precari a Vita - e qui ci sarebbe ben poco da fare visto che la politica ha già dato tutto quello che poteva dare e tolto tutto quello che c'era da togliere in questa direzione;
2) collocare "definitivamente" a riposo chi ha compiuto gli ottanta anni ;
3) da ultimo, ma solo in ordine di stesura non certo di attuazione considerata la gravità del momento, pagare le pensioni ai lavoratori dipendenti solo al compimento del 79° anno di età, dopo di che, compiuti gli ottanta, si applicherebbe il punto 2) e... amen! Comunque non disperiamo! E' probabile che questo caldo sole di ferragosto illumini d'immenso chi di dovere! L'importante, come dicono gli esperti di economia, è non farsi prendere dal panico. I
n fondo la "speranza di vita" è l'ultima a morire!