Pensieri sul giornalismo incompetente

par VerbumDeVerbo
sabato 12 settembre 2009

Ieri mattina ero a Roma. Immaginerete la svogliatezza di prendere un treno puzzolente affollato di persone puzzolenti alle otto del mattino che regala la consapevolezza che se certa gente emana immondizia già a quell’ora, figurarsi alla pausa pranzo cosa avranno sotto le ascelle.

Compro La Repubblica. Compro pochi quotidiani, mi ripeto sempre che un giorno comprerò il Corriere della Sera, o la Stampa o il Messaggero... Ma alla fine dico sempre "un biglietto per Roma e La Repubblica" e lì va a farsi benedire l’intento di abbeverarmi dell’informazione apparentemente imparziale.

Sarò di parte quindi, anzi lo sono e lo confermo. Però La Repubblica è un quotidiano pieno di contenuti, dalla cronaca alla cultura, dallo sport all’economia (lungi da me leggere la parte economica)... Gli altri mi sembrano vuoti, grigi, freddi. Oltretutto La Repubblica cerca sempre comunque di celare la sua faziosità dietro all’intellettualismo e alla capacità dei suoi articolisti.

Basta fare un confronto col Giornale del grandissimo Vittorio Feltri, uno che ne sa una più del diavolo in fatto di giornalismo fazioso.

Lì capisci la differenza tra l’intellettualismo sinistroide e il relativismo di destra, tra la competenza del giornalista rosso e la comicità dello scribacchino nero.

Leggo il Giornale ed è come se stessi leggendo un libro di Flavio Oreglio, o il copione di uno spettacolo di Brignano o addirittura se avessi tra le mani un giornalino porno gay... Il ribrezzo è esattamente lo stesso.

La base del giornalismo è l’esposizione dei fatti, delle cinque W (where, when, what, why, e who), l’oggettiva stesura di un testo che presenti un evento per come è successo, lasciando poi al lettore la possibilità di attuare un processo logico che lo porterà all’elaborazione di un suo pensiero al riguardo. Forse sto confidando troppo nella capacità cerebrale dell’italiano medio, capacità di molto ridotta dall’avvento di serie televisive quali Beautiful e Centovetrine o da reality come Grande Fratello o la Talpa, ma per me è così.

Comprendo anche che se fosse realmente così ci sarebbe in edicola un solo quotidiano che ti presenta il fatto così come sta e poi sei libero di pensare ciò che ti pare sono fattii tuoi, anzichè quella sfilza di periodici giornalieri dall’aspetto sempre credibile ma dai contenuti scabrosi.

Comprendo anche che è impossibile pretendere che un giornalista, per quanto si impegni a non far trasparire nelle sue parole una benchè minima faziosità, non finisca sempre col regalare al lettore attento (uno su 50) la sua personale visione tra le righe.

L’oggettività è impossibile. Controllare l’emotività del pennivendolo è utopistico, ma ci sono firme del Giornale che andrebbero radiate dall’albo dei giornalisti e da quello dei pubblicisti, così da contribuire alla creazione di un altro, grande albo: quello degli imbecilli.

La base del Giornale è la derisione. Si parte dal presupposto assodato che sei uno del gregge maggioritario sei uno serio, sei un duro, sei un "torero" come il tuo Premier. Se la pensi diversamente invece sei uno stupido, un ridicolo (come Fini del resto, no?), un impotente che se Tarantini ti porta le puttane neanche ti si addrizza (ecco allora perchè faceva molte più festicciole col Berlusca anzichè con quelli del PD).


Mi chiedo io che genere di informazione possa scaturire da un quotidiano di tale spessore.

Anzi no.

Ora che ci penso la colpa non è di Berlusconi o di Feltri, non è di Bossi o Calderoli e neanche di La Russa e Gasparri (due che verranno tesserati nel grande albo di cui sopra).

La colpa è della gente, del gregge, della stupidità dell’indigeno italiano che pensa di informarsi, crede che ciò che vede in televisione o legge sul giornale di partito sia cosa vera, buona e giusta. E si fa manipolare, si fa infinocchiare da belle parole, da immagini di cronaca struggente o dal gossip dei tronisti, delle letterine, delle letteronze, delle puttanelle e dei cocainomani impomatati.

Si parla dell’influenza A, di Noemi Letizia, di querele. Tutto mentre in parlamento viene approvato il lodo Bernardo (che ha definitivamente privato la figura del Pubblico Ministero del potere di dirigere un’indagine) e sta per passare il lodo Alfano con il quale il beneamato premier la scamperà sull’indagine di Mediatrade e sul caso Mills.

Lo sapevate? Beh se accendete la tv vedete Bossi che arranca a parlare ed è meglio così perchè se non ci fosse il suo organismo a limitarlo sarebbe una betoniera di stupidaggini, Boffo che deve smentire una intervista su Chi (altra carta straccia), Berlusconi che parla di tori e toreri e dice che nessuno lo lascia lavorare (perché se non perdesse tutto il tempo a difendersi dalle diffamazioni, forse avrebbe qualche prostituta in più da farsi mandare a Palazzo Chigi), Mike Bongiorno che poverino ci ha lasciati e ora verrà sfruttato per fare ancora più audience, Patrizia D’Addario che arriva a Venezia e i giornalisti sembra che abbiano visto il fantasma di Marilyn Monroe e Cassano che, porca miseria, neanche stavolta è stato convocato.

Ovvio che non si parli di Bernardo e Alfano... Mica giocano in serie A questi. Naturalmente la critica riguarda ogni giornale eccessivamente fazioso, ogni media in generale dove la notizia sia storpiata per convincere che sia qualcos’altro. Quindi secondo il mio punto di vista anche i quotidiani di estrema sinistra sono inutili... E a Roma c’è gente che fino a qualche anno fa distribuiva le copie di Lotta Comunista.

Siamo nel 2009, lo sanno?

Meno male che c’è il grande Vittorio.

Grazie Feltri perché se non ci fossi tu a fare casino probabilmente non sarebbe mai uscito così palesemente allo scoperto il piano per mandare a quel paese il "compagno Fini". Se tu avessi un filtro che ti elabora i pensieri e cestina le cose che vorresti dire ma è meglio se non le dici Berlusconi non si starebbe preoccupando per il suo lodo ad personam sull’immunità che rischia di veder vacillare la sua approvazione sotto la ribellione di An. Grazie perchè mi regali ogni giorno la consapevolezza che se voglio fare il giornalista, non ho bisogno di corsi e master per capire come fare... Basta aprire il Giornale e comprenderei immediatamente le cose da NON fare.

Grazie perchè sono sempre più convinto di voler essere come sono e non come sei tu.

Cioè io nei ranghi in cui tu vuoi far rientrare Fini, magari vengo solo a farci i bisognini.


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