Peer to peer, Sarkozy ci riprova
par Francesco
giovedì 9 luglio 2009
Una nuova legge in Francia contro gli utenti che scambiano file protetti da diritto d’autore, film, telefilm e musica, con il peer to peer. Il governo Sarkozy non si arrende dopo la bocciatura del primo tentativo di punire lo scambio di file ad opera del Consiglio Costituzionale. Il sistema, chiamato Hadopi, prevedeva un’autorità amministrativa autorizzata a multare e anche sospendere l’accesso alla rete per l’utente "colpevole". Ma il Consiglio lo ha fermato. Incostituzionale, perché chi è accusato di qualcosa ha diritto a un processo.
E così il governo francese presenta l’Hadopi II e alza la posta: stesso sistema di prima, si comincia con due avvisi da parte del provider che intimano a smettere di condividere file protetti da diritto d’autore, come film e musica, poi alla terza violazione si finisce davanti al giudice, che potrà decidere una pena di un anno di sospensione dell’accesso a internet, multa fino a 300.000 euro o addirittura due anni di galera, cioè le pene previste per chi vende materiale contraffatto, ricavandone un guadagno. Il che non è affatto il caso del peer to peer. Se l’autore materiale della condivisione di file protetti non è la persona titolare della connessione, quest’ultimo rischia comunque una multa fino a 1.500 euro e la sospensione della connessione per un mese, per negligenza.
Una proposta di legge figlia dell’ignoranza, comune a molti governi nel mondo, sulla natura della rete. Gli utenti non percepiscono lo scambio di file come un crimine e non si capisce perché dovrebbero, visto che non è a fine di lucro nè realmente diverso dal registrare una canzone alla radio o un programma televisivo. L’unica strada percorribile per tutelare i diritti d’autore è pagarli in qualche altro modo, magari con licenze per i provider come esistono per televisioni e radio, ma pensare che con la repressione selvaggia la gente smetterà di usare i propri computer per copiare e condividere file, cioè uno dei motivi principali per cui esistono la rete e i computer, è pura idiozia.
Il governo Sarkozy però vuole svolgere fino in fondo il ruolo di braccio armato delle major musicali e cinematografiche, a costo di criminalizzare migliaia di persone e intasare i tribunali francesi. Una proposta di legge che viola anche varie direttive dell’Unione Europea che hanno dichiarato che l’accesso a internet è un diritto fondamentale che i governi non possono sospendere. Approvato al Senato, il 20 luglio il testo sarà al vaglio dell’Assemblea. Dunque adesso la Francia ha un problema del tutto simile a quello dell’Italia: un governo pronto a emanare una legge liberticida, che non ha nulla da invidiare a Cina, Iran e Corea del Nord per miope e dittatoriale attacco ai diritti dei cittadini. L’unico baluardo contro questa follia è il Consiglio Costituzionale.