PdL, al congresso di Imperia eletto il nipote di Scajola senza nemmeno votare
par dAW
mercoledì 22 febbraio 2012
Come da regolamento, gli elettori indicano su una scheda la propria preferenza. E’ questa la procedura anche nel caso di lista unica, come ad Imperia. L’unico candidato, infatti, è stato Marco Scajola, nipote di Claudio, ex ministro del governo Berlusconi e uomo potentissimo di Imperia. Normale, quindi, che in quella terra diventi coordinatore un Scajola: evidentemente il PdL non aveva altri nomi.
Era tutto pronto. Le schede erano state stampate, il partito da Roma avava mandato il senatore Ghigo a fare da presidente: bisognava solo votare. Ma all’ultimo si decide di fare in un altro modo. Perché votare? Si è deciso, così, di procedere all’elezione per acclamazione. Tutti d’accordo? Così pare.
Una possibilità, questa, non prevista dallo statuto: come può il senatore Ghigo aver autorizzato una simile deroga?
Scajola jr è quindi il primo coordinatore d’Italia del PdL eletto per acclamazione, con delle regole e delle modalità non ammesse dallo Statuto. A Lettera43 ha dichiarato: “Avrei preferito che ci fosse un voto vero ma è stato deciso così all’ultimo“. E perché?
Ora dovrà nominare i componenti della segreteria, che secondo Statuto dovrebbero essere scelti tra i nomi inseriti nel listino e votati dai tesserati. Ma non essendoci stata votazione non c’è alcuna lista: Scajola potrà nominare chi vuole. Senza dare spiegazioni a nessuno.