Patrizio Bianconi, al servizio di 1531 cittadini, non di più

par yelfol
mercoledì 30 settembre 2009

L’on. Patrizio Bianconi, consigliere comunale al comune di Roma, risponde ad un cittadino che chiedeva una verifica sul posizionamento dei cassonetti della spazzatura nella sua via, “O si impegna formalmente - stipulando un patto di sangue con il sottoscritto - a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al comune di Roma [...] o, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona”.


Un cittadino romano, il signor Marcello Mancini, titolare di una ortopedia in via Tacito a Roma, invia una e-mail all’on. Patrizio Bianconi, eletto consigliere comunale al comune di Roma in quota Popolo della Libertà. Nella mail il signor Mancini chiedeva lumi al consigliere riguardo norme e regole per la collocazione dei cassonetti della spazzatura, che, a detta del cittadino, sono stati posizionati “senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato” (cit.).

 

Non è mancata a stretto giro di posta elettronica la risposta dell’On. Bianconi, nella quale si legge un’infastidita replica, dove Bianconi definisce svilente e umiliante occuparsi di cassonetti della spazzatura, specifica “della monnezza” a Roma, e dove rinfaccia al signor Mancini di non averlo votato alle ultime elezioni “che mi vedono trionfatore” (cit.) e addirittura di aver manifestato più volte nel corso degli anni antipatia nei confronti di Berlusconi. Quindi chiosa: “[...] Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? [...] Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario [...]”. E poi rincara la dose: “Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota [...] Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!»

 

La missiva, prontamente fatta giungere dal sig. Mancini sul tavolo del sindaco Alemanno, trova l’indignazione di gran parte della classe politica romana; il sindaco ha inviato una lettera di censura nei confronti di Bianconi, definendo inqualificabile questo tipo di atteggiamento, ed ha chiesto al presidente Pomarici di adottare tutti i provvedimenti necessari, incluse sanzioni severe. Dal canto suo, il sig. Mancini ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Bianconi replica che si è trattato solo di uno scherzo.

 

Le reazioni e le sanzioni, se mai ci dovessero essere le vedremo nei prossimi giorni; rimane comunque allarmante l’atteggiamento di un rappresentante di un’istituzione pubblica che per “scherzo”, si spinge a delineare i contorni di quello che a prima vista potrebbe sembrare un reato. Infatti, la Costituzione della Repubblica Italiana, recita, all’articolo 48: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.” Il dichiarare poi di lavorare esclusivamente per i propri elettori implica un controllo capillare delle preferenze accordate, per non escludere il fatto che qualsiasi cittadino eletto in una carica pubblica rappresenta tutti i cittadini, e non soltanto i suoi elettori.

 

Altro discorso è l’arroganza e la presunzione con la quale ancora una volta un uomo politico liquida una legittima richiesta da parte di un cittadino; arroganza di definirsi trionfatore alle elezioni, quando in realtà Bianconi ha preso meno voti di molti (terzultimo in classifica, se una classifica vogliamo fare). Presunzione di avere una professionalità e delle competenze da svilire se ci si occupa di cassonetti della spazzatura. Tranne nel caso in cui a contropartita ci sia la solenne promessa, marchiata col sangue, di esprimergli la preferenza alle elezioni. Questa è, con la dovuta cautela, prostituzione elettorale.

 

Ma Bianconi, che viene soprannominato Mangiafuoco per il suo aspetto che ricorda il terribile aguzzino di Lucifero e Pinocchio, è un personaggio particolare, uso alla comunicazione subliminale, all’ammiccamento. Nel Natale 2004, già candidato per Forza Italia, lasciava nelle cassette della posta dei romani un volantino, simile in tutto e per tutto a quelli dei maghi e delle fattucchiere che promettono guarigioni miracolose o ponti di comunicazione con l’aldilà, nel quale si parlava di mutazioni metafisiche, di Cristianesimo e di scienza moderna. Poi augurava buon Natale e un anno nuovo foriero di un risveglio etico e morale. Già, Bianconi, l’etica e la morale... a patto di essere tra i 1531 cittadini che ti hanno votato.

 

Per i recapiti dell’onorevole (spero siano ancora validi), qui



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