Parto Cesareo
par
giovedì 22 luglio 2010
Qualche giorno fa era il 19 luglio, ed il Nostro non avendo ancora il dono dell’ubiquità (questioni di tempo, assicurano Fede e Don Gelmini), invece di commemorare a Palermo la strage di Via D’Amelio, se ne va passeggiando in quel di Novatrade a sponsorizzare un’Università Telematica, mica come la Bindi, che non può sponsorizzare nemmeno beauty center.
Poi in serata riesce a trovare un buco, ma proprio un buco, di due minuti per passare in Piazza Duomo, da statista di rare capacità e dalla straordinaria lungimiranza qual è, per ricevere un premio insieme al suo amico fraterno Don Verzè, che appena vede la sua faccia resta di pietra neanche avesse visto Medusa, tant’è che appena lo vede si lascia andare in un laconico "E’ stato mandato dalla Divina Provvidenza", il tutto mentre il Nostro gli aggiusta divinamente e provvidenzialmente il microfono.
Ma l’amico Don Verzè, il Nostro se lo ritrova nemmeno 24 ore dopo, alla laurea in Filosofia della figlia Barbara, all’Università "Vita e Salute" San Raffaele a Milano, dove Verzè è Regista (ops, quello è Virzì), cioè è Rettore.
Ora lasciamo perdere per un attimo che in Italia ci siano 7 milioni e 810mila poveri. Ignoriamo anche che al Sud il 14% delle famiglie viva con meno di 1000 euro al mese.
Il Nostro subito dopo la cerimonia di laurea dichiara: "I miei figli sono uno più bravo dell’altro. Non potrei fare una classifica, merito di tutti e due i genitori. Credo che il mio gruppo sia così vasto da poter offrire molte occasioni a chi ha voglia di fare come Barbara."
E se proprio ce ne volessimo fregare delle statistiche, in barba a quel 6% di neolaureati che riesce ad avere un posto fisso dopo la laurea, sembra che subito dopo la Cerimonia Don Verzè abbia anche offerto una Cattedra a Barbara.
Per carità, nessun rancore verso la ragazza, che anzi ha sempre dimostrato il suo acume, ma chissà se Barbara conosce questo pensiero: "Dietro la frase "Mio figlio è un genio" c’è sempre un genitore idiota".
E’ di uno morto: si chiamava Ivan della Mea. Un comunista.
Mica uno mandato dalla Divina Provvidenza.