Parla il responsabile del sito (oscurato) che aveva lanciato l’allarme-scossa

par Termometro Politico
mercoledì 8 aprile 2009

“Non cerco notorietà, altri hanno sbagliato”. Si difende il titolare del sito oscurato.

Oggi pomeriggio la polizia postale di Pescara ha oscurato un sito internet che annunciava per il pomeriggio forti scosse di terremoto all’Aquila. L’annuncio aveva allarmato migliaia di cittadini, creando il panico e causando l’intasamento dei centralini di protezione civile e forze dell’ordine.

Termometro Politico è riuscito a entrare in contatto con Raffaele Andreacchio, di Chiavenna in provincia di Sondrio, titolare del sito del Centro Sperimentale Rilevamento Sismico (www.csrs.it) messo sotto sequestro.

«Al momento voglio solo capire che cosa è successo», esordisce: “cercherò di contattare la polizia postale. Mi sono rivolto ai carabinieri ma mi hanno detto di non avere notizia di nessun procedimento nei miei confronti».

Partiamo dai fatti. Che cosa è successo oggi pomeriggio?
«Sulla base di una valutazione complessa di diversi fattori ho previsto che ci sarebbero state alcune scosse sismiche significative nel pomeriggio all’Aquila, e ho scritto queste informazioni sul sito del Centro. Poi ho scoperto che è stato tutto oscurato dalla polizia».
Ieri sera aveva scritto: “nelle prossime 24/36 ore vi saranno almeno 3 scosse devastatrici, raderanno al suolo quanto al momento risparmiato”. Non le pare un po’ troppo? Per di più ha fornito un orario preciso, le 16 di oggi.
«Può darsi che abbia peccato nel fornire una finestra temporale che comunque era soltanto indicativa. Avrei potuto restare più sul vago e salvare la faccia. In ogni caso si parla di magnitudo 4 o superiore, seppure non sia possibile stabilire con certezza l’entità delle scosse: ho solo riferito che prevedevo ci sarebbero stati altri fenomeni che, anche se modesti, avrebbero potuto danneggiare gli edifici già indeboliti dallo sciame di terremoti degli ultimi giorni».

Con quali criteri ha previsto questa possibilità? Il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Boschi, ha smentito categoricamente che i terremoti siano prevedibili.
«Mi baso sulla decodificazione delle scosse sismiche, avevo rilevato delle anomalie grazie all’analizzatore di spettro che permette di scindere tutto l’evento. E poi grazie alla variazione del gas Radon, alla misurazione dei campi magnetici, e a considerazioni sui moti planetari, dall’attrazione gravitazionale alle fasi lunari. E anche se non ho ricevuto nessuna approvazione dalla scienza ufficiale e la mia attività è nata come amatoriale, mi è stato fornito un riconoscimento di dottore in scienze sismiche honoris causa dalla Western States University del Texas (istituzione non riconosciuta dal coordinamento per l’istruzione superiore dello stato del Texas, ndr). E nel 2008 ho ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico la registrazione del marchio del Centro per le classi relative agli apparecchi e strumenti scientifici, ai servizi tecnologici e di ricerca e ai servizi di sicurezza per la protezione di beni e persone».

Sembra di risentire la storia del tecnico Giuliani.
«Sì, e posso dire che anche in relazione al terremoto principale, quello di domenica notte, pure io da giorni rilevavo microscosse e segnali anomali che mi facevano capire che qualcosa bollisse in pentola. Quando si è verificata la scossa a Forlì alle 22.20, cinque ore prima del sisma dell’Aquila, ho avuto conferma che c’era un movimento in atto nella zona dell’Appennino».

Secondo i tecnici dell’Ingv, però, non esiste un legame causa-effetto tra l’evento di Forlì e quello dell’Aquila.
«Non ho parlato di legame causa-effetto, ma era chiaro che c’erano delle anomalie che non preannunciavano niente di buono».

Quindi qualcuno non ha fatto il suo dovere?
«Non voglio sbilanciarmi, se c’è un’inchiesta in corso preferisco prima capire di che cosa sono accusato. Certo è che fino all’altro giorno si diceva di stare tranquilli, quindi qualcuno ha mancato nella previsione del sisma».

Si riferisce alla Protezione civile e ai sismologi?
“Non è mia intenzione accusare nessuno».

Al di là di tutto, Andreacchio, considera responsabile in questo momento lanciare allarmi e gettare nel panico la popolazione dell’Abruzzo?
«Sotto certi aspetti posso aver sbagliato. Ma se io avessi tenuto nascosta una determinata situazione, sapendo che si sta per verificare qualcosa di grosso, avrei messo nel pericolo le persone. Ho scritto di allontanarsi dalle case, perché ci saranno ulteriori crolli. Se la gente rientra in una casa lesionata una scossa, anche non fortissima, può far crollare qualcosa e ucciderla».

Quindi conferma che secondo lei ci saranno ancora scosse intense, in grado di avere gravi conseguenze.
«Sì, certamente nelle prossime ore si verificheranno altre scosse anche significative. In ogni caso, le informazioni anche prima dell’oscuramento erano di proprietà del CSRS, cioè mie. Chi le ha fatte circolare deve rendersi conto che questo poteva arrecare danno alle persone. Per quanto mi riguarda ho agito per salvaguardare la vita delle persone dell’Aquila, non certo per speculare o per avere notorietà».

Foto: site.it


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