Papa Francesco vuole nominare cardinale una donna?

par Paolo Monarca
martedì 24 settembre 2013

"Non è uno scherzo", ci tiene a precisare El Pais

No, non è uno scherzo ma, in realtà, non si tratta neppure di una notizia vera e propria, quanto una riflessione (sensata, per una volta) sulle parole pronunciate da Papa Francesco durante la lunga intervista rilasciata alla Civiltà Cattolica
 
Una riflessione che viene da uno dei più autorevoli giornalisti del quotidiano spagnolo, Juan Arias, per 18 anni corrispondente da Roma, ora in Brasile, ma con un occhio sempre rivolto al Belpaese e, in particolare, al Vaticano.
 
"Non è uno scherzo, scrive Arias. È una cosa venuta in mente a Papa Francesco: nominare cardinale una donna. Chi lo conosce, dentro e fuori la Compagnia [dei gesuiti], prima di arrivare alla cattedra di Pietro, assicura che il primo Papa gesuita della Chiesa è chiamato a sorprendere ogni giorno non solo con le sue parole, ma anche e soprattutto con i suoi gesti. Ed è quanto sta facendo nei primi sei mesi di pontificato".
 
Che Papa Francesco stia scuotendo le fondamenta polverose del Vaticano è fuori di dubbio. I suoi atti "inconsueti" e le sue dichiarazioni (apparentemente, almeno) progressiste hanno portato ad un'interesse verso la Chiesa Cattolica che non si registrava dai primi anni di pontificato di Giovanni Paolo II. Ma da qui a nominare una donna cardinale ne passa. Oppure no?
 
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Arias spiega perché non si tratterebbe di una cosa così impossibile, prendendo spunto da quanto dichiarato nella lunga intervista con padre Spadaro:
«È necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa. Temo la soluzione del “machismo in gonnella”, perché in realtà la donna ha una struttura differente dall’uomo. E invece i discorsi che sento sul ruolo della donna sono spesso ispirati proprio da una ideologia machista». 
E come si possono "ampliare gli spazi" se non dando alle donne ruoli cui non hanno avuto diritto finora? 
Non si tratta di una cosa da poco, il giornalista di El Pais è molto chiaro su questo punto. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione. Ma i mezzi per farla, dogmaticamente parlando, ci sarebbero:
"Oggi, secondo il diritto canonico, possono esistere cardinali che non siano già sarcedoti: è sufficiente che siano diaconi. Ma una donna, potrebbe dire qualcuno, non può essere diacona, oggi, a differenza di quanto accadeva 800 anni fa e soprattutto nelle prime comunità cristiane. E questa è ugualmente una delle riforme che frullano nella testa di Francesco. Non c'è di mezzo alcun dogma. Le donne potrebbero diventare diacone domani stesso."
Una tesi che sembra suffragata proprio dalle parole di Bergoglio: « Le donne stanno ponendo domande profonde che vanno affrontate. La Chiesa non può essere se stessa senza la donna e il suo ruolo». 
 
Ha scritto in proposito Phyllis Zagano della Università di Chicago, la maggior esperta di condizione femminile all'interno della Chiesa, che "il diaconato femminile non è un'idea per il futuro. È un'idea del presente, un tema di oggi". 
 
La speranza è che le parole di Arias e Zagano non siano solo l'ennesima speculazione troppo entusiasta sulle parole (invero piuttosto caute) di Papa Francesco. Del resto, se ne sono viste fin troppe di questi tempi. I fedeli non hanno più bisogno di parole, ma di fatti
 
Foto: Alessandro Prada/Flickr
 

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