Papa Francesco: Fides molta, Ratio poca

par paolodegregorio
mercoledì 10 luglio 2013

La conferma che “Fides et Ratio” sono inconciliabili ci viene dalla bella visita pastorale di Francesco a Lampedusa (uno di noi, come si leggeva su un lenzuolo esposto ieri nell’isola). Visita che ha parlato di sentimenti umani, di pietà verso i migranti, delle migliaia di morti annegati, di solidarietà e di accoglienza dei cittadini di Lampedusa (magari da ricordare anche i cittadini armati di bastoni per reprimere la rivolta dell’anno passato), comunque svolgendo un ruolo positivo di ricordare al mondo questa tragedia e un invito all’etica cristiana a farsi carico degli ultimi.

Parole giuste, sentite, testimoniate da una persona che rinuncia a qualunque sfarzo, che dimostra una enorme affabilità verso il suo prossimo, che appare anche fisicamente vicino alla gente, al suo linguaggio, voglioso di cambiare le cose nel mondo ma anche all’interno della Chiesa.

Peccato che la nostra “ratio” ci dice, fatti e numeri alla mano, che l’accoglienza dei migranti non risolve alcun problema e, se vogliamo limitare l’analisi all’Africa, dobbiamo tutti constatare che le poche decine di milioni di persone di colore emigrate in Europa, dagli anni 80 ai giorni nostri, non hanno minimamente influito sulle condizioni di vita del continente africano la cui popolazione è aumentata in modo esponenziale, passando dai 200 milioni di inizio ‘900, agli attuali 950 milioni.

È chiaramente una pressione antropica insostenibile, di potenza desertificatrice, che non consente una sufficiente alimentazione per tutti, a cui si aggiunge il problema che molti territori, quasi sempre i migliori, sono in mano a multinazionali che producono frutta, caffè, cacao, legnami pregiati, che esportano nei paesi ricchi in cambio di miseri salari da schiavi.

Vi è anche la caritatevole attività di grandi organizzazioni occidentali che si occupano di estrarre materie prime, tipo diamanti, oro, uranio, petrolio, coltan, ecc. ecc., concessioni che vengono ottenute corrompendo le classi dirigenti a cui si offrono conti cifrati nei paradisi fiscali, per cui all’Africa di tutti questi tesori non rimane niente.

È la globalizzazione bellezza! Non siamo tutti responsabili, come dice Francesco. I veri responsabili sono multinazionali e religioni!

Forse sarebbe meglio partire dalla verità, piuttosto che dalla accoglienza, e la verità elementare è che nessuno parla di diminuire le bocche da sfamare, e nessuno chiama l’attività delle multinazionali “neocolonialismo” e che nessuno di questi problemi può essere affrontato perché le due grandi religioni, islamica e cristiana, si oppongono a qualunque diffusione dei contraccettivi, e i predoni occidentali, buoni cristiani, non mollano la presa sulle materie prime dell’Africa.

Caro Francesco, visto che già stai rischiando la pelle chiedendo l’abolizione dello IOR e sostenendo che la Chiesa non ha bisogno dei soldi per adempiere al suo ministero ma di buoni cristiani, magari con la scusa della difesa del creato non puoi fare un appello ai cristiani d’Africa di fare meno figli e che castità e astinenza sono cose gradite dal padreterno.

Magari poi da cosa nasce cosa e la “ratio” entra pure nelle religioni. Questo sì che sarebbe un miracolo. Molti atei e laici guarderebbero con occhi nuovi alla religione, e io sarei tra questi visto che il principio etico che più mi piace è “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Amen

 


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