Panorama: le impronte digitali del padrone

par paolodegregorio
mercoledì 20 ottobre 2010

L’arresto di un graduato della guardia di finanza che, dietro compenso, forniva alla rivista Panorama, di proprietà di B., dati riservati sulle denunce dei redditi di personaggi ostili a Berlusconi, meglio di ogni analisi sociologica ci disvela il potere della informazione, e la sua capacità di confezionare killeraggi e dossieraggi da utilizzare come arma politica.

In una democrazia, degna di questo nome, chiunque possieda o controlli direttamente o indirettamente mezzi di informazione deve essere assolutamente ineleggibile perché in enorme vantaggio rispetto ai suoi competitori e avversari.

Se la nostra democrazia ha reso possibile il “berlusconismo” che ha un controllo di fatto di 5 reti televisive nazionali, di giornali, riviste, editoria, e tale monopolio viene usato come arma politica e crea di fatto il “pensiero unico”, bisogna incidere questa infezione con regole che impediscano questa concentrazione del potere nelle mani di chiunque.

Credo che avrebbe successo un fronte politico capace di presentarsi alle elezioni senza leader, chiedendo solo tre mesi di governo, con spirito di costituente e di ritorno alla democrazia, per promulgare una nuova legge elettorale e per imporre a RAI e Mediaset di vendere ciascuna due reti. Precisando che la RAI non deve essere più l’ufficio di collocamento di parenti dei politicanti, senza pubblicità, e il direttore generale deve essere eletto dai cittadini che pagano il canone (facoltativo), tra una lista di personaggi indipendenti da ogni potere politico, economico e religioso.

Con queste regole il “berlusconismo” non si potrebbe ripetere e bisogna sbrigarsi, visto che ci sono i replicanti, Piersilvio e Marina, pronti a raccogliere il potere e i metodi del fondatore della dinastia.


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