Palermo, arrestati 3 dipendenti comunali e 2 professionisti: favorivano con mazzette

par Notte Criminale
venerdì 25 novembre 2011

Gli uomini della Squadra mobile della Questura di Palermo - sezione reati contro la Pubblica Amministrazione - questa mattina hanno eseguito 5 ordinanze di cattura firmate dal gip di Palermo Ferdinando Sestito.

A finire in manette tre dipendenti del comune di Palermo (Mario Torrasi, Natale Ciancio e Antonio Giuseppe Genovese) e due liberi professionisti (l’architetto Mario Pagnotta e il geometra Francesco Lombardo). 

L’accusa è di aver intascato «mazzette» per velocizzare l'iter delle pratiche amministrative e il rilascio di autorizzazioni a favore di imprenditori o commercianti. 

Una vera e propria associazione a delinquere dunque, in particolare nel settore Servizi alle Imprese e nel settore Urbanistica ed Edilizia. 

L'inchiesta era stata avviata nel 2009 dal pm Ennio Petrigni insieme al procuratore aggiunto Leonardo Agueci dopo le dichiarazioni di un gestore di giostre che aveva denunciato le richieste di denaro da parte di un geometra in servizio presso il Comune.



 «Lo sportello unico – ha affermato il procuratore aggiunto Leonardo Agueci - era diventato lo sportello unico della corruzione, le forche caudine dei commercianti che se non volevano avere intoppi nelle pratiche dovevano pagare o rivolgersi a determinati professionisti per la progettazione» 

Eppure il servizio era nato «per semplificare la vita del cittadino – ha sottolineato Agueci - invece ha semplificato il malaffare e l'esercizio sistematico di illeciti». 

Le attività investigative, basate anche su intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere le condotte illecite dei tre dipendenti pubblici che gestivano l'istruttoria per il rilascio di autorizzazioni e licenze su aree pubbliche per attività commerciali e dei due professionisti incaricati di redigere i relativi progetti. 

«Il funzionario – ha spiegato ancora il procuratore aggiunto - metteva subito i paletti a chi chiedeva delle pratiche. Il servizio andava a buon fine se si rivolgevano a persone che facevano parte del giro. Ci sono altre indagini in corso – ha concluso Leonardo Agueci - da cui emerge l'immagine di un comune permeato da nuclei di malaffare e corruzione ». 

I cinque indagati, ai quali sono stati concessi i domiciliari, dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione e falsità ideologica.

Leonardo Agueci ha mandato un messaggio a tutti i cittadini «È ora di dire basta con gli eroi solitari perchè sappiamo che l'isolamento indebolisce. I cittadini che sanno di funzionari o dipendenti pubblici infedeli che prendono mazzette devono denunciarli»


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