Premiata sartoria italia

par pratz71
sabato 2 maggio 2009

Ovvero, riflessioni estemporanee a ruota libera a tutto campo di un cittadino esasperato!

Spesso ci lamentiamo che i nostri cari “poltronati” di Camera e Senato lavorano poco, sono assenteisti e che percepiscono un “ridicolo” stipendio.

 

Ebbene, io sarò il salmone che risale contro corrente.

Se provo a mettere in relazione le leggi vigenti in Italia, con il lavoro dei Parlamentari, potrei asserire che a Palazzo Madama e a Montecitorio, sono presenti brandine piuttosto che poltroncine.

Stime contrastanti, quantificano tra un minimo di 50.000 ed un massimo di 300.000, le normative attualmente vigenti. Tenuto conto che ogni singola normativa è, in linea di massima, soggetta all’approvazione del nostro Parlamento, visto che per approvare una singola normativa bisogna transitare attraverso una innumerevole serie di sedute parlamentari, è facile desumere che i nostri politici dormono nella sede di LAVORO* (vedi nota a fondo pagina).

Per quanto ho appena esposto, mi verrebbe spontaneo dire: “Poveretti, tutto quel lavoro per quattro soldi !”

La Francia e la Germania, hanno meno di 10.000 norme vigenti.

L’Italia, per cercare di raggiungere il livello dei nostri amici europei, ha dovuto creare addirittura il Ministero per la Semplificazione Normativa, attualmente capeggiato dal Ministro senza portafoglio Roberto Calderoli.

Adesso però, iniziano a nascermi i dubbi in testa.

Ma se ci sono troppe leggi e si cerca di eliminare ed accorpare quelle esistenti, a cosa servono i nostri 1000 Parlamentari? Non basterebbe un numero meno corposo per cercare di razionalizzare il parco leggi esistente ed aiutare Calderoli nel suo arduo (se non impossibile) compito? Perché si scarica al Popolo, la responsabilità di abrogare e modificare leggi, quando basterebbe farlo in Parlamento? Il referendum, è davvero uno strumento di democrazia, quando basta l’unanime accordo del Parlamento, per far rientrare dalla finestra, ciò che il Popolo ha buttato dalla porta?

Dopo essermi posto questa serie di domande, ripiombo nella realtà leggendo che sono 750.000 le auto blu distribuite tra Governo, Deputati, Senatori, Regioni, Province, Comuni, Magistratura, Banca d’Italia, Ferrovie dello Stato, Poste, Ambasciatori, Eurodeputati, Sindacalisti, Presidenti e Consiglieri di Enti e Comunità varie ecc….ecc……..

Senza parlare del personale delle Forze di Polizia distolto dal proprio servizio, per guidare queste auto e fare da scorta personale a Parlamentari e simili.

Quasi, quasi, mi faccio eleggere Amministratore di Condominio per pretendere il diritto all’auto blu, all’autista ed alla scorta personale (quest’ultima necessaria perché il dentista mi ha minacciato per avergli ricordato di farmi la ricevuta).

In questo scenario di inutili sprechi a destra e a manca per mantenere il transatlantico romano e tutte le varie diramazioni, si destreggia Il sarto Tremonti.

Appoggiato dai fidi collaboratori Gelmini, Brunetta e compagnia bella, il noto sarto cerca di far passare l’idea che voci importanti quali la Scuola, la Giustizia, la Sicurezza, la Sanità, la Previdenza Sociale, la Ricerca, sono semplicemente delle spese da tagliare e non sono un investimento per il futuro.

Ultimo dubbio e poi chiudo.

L’articolo 67 della Costituzione recita che “ogni membro del Parlamento è al Servizio della Nazione” al pari degli impiegati dello Stato (i cosiddetti “fannulloni” quali poliziotti, vigili del fuoco ecc…ecc….). In virtù dell’articolo 98 della stessa Costituzione, il pubblico impiegato (il “fannullone” per capirci), non può svolgere altra attività lavorativa integrativa (se non in casi eccezionali), perché a servizio ESCLUSIVO della Nazione. Ora la domanda mi nasce spontanea: perché i nostri Parlamentari (che scelgono di candidarsi spontaneamente), quali dipendenti dello Stato, possono svolgere 1-10-100 altre attività ? Non sono abbastanza cospicui gli stipendi che percepiscono per la “scomodità” di rappresentarci ? Il “fannullone” che spesso avrebbe bisogno di entrate integrative (visti i 1.300-1.500 euro mensili nette che percepisce), svolge la stessa funzione del Parlamentare (rappresentare lo Stato). Probabilmente loro possono svolgere 50 attività collaterali, semplicemente perché non rappresentano lo Stato, ma i propri interessi!?

Comunque, in questo bailamme di tagli e “razionalizzazioni” alla spesa corrente, il cittadino si può consolare perché nel 2020 (se tutto va bene), può attraversare lo stretto di Messina senza prendere il traghetto.

 

*Nota

Eticamente, il politico che siede in Parlamento dovrebbe considerare il mandato che gli ha affidato l’elettore, come un lavoro ed una missione. Invece la realtà è diversa. Non sembrano amministratori della “res publica”, ma semplicemente interlocutori dei propri interessi.


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