Orrore! S’avanza un altro Berlusconi

par paolodegregorio
lunedì 24 gennaio 2011

Mentre, con sollievo, cominciavamo a vedere il tramonto del Cavaliere, ecco comparire un suo replicante, fresco di energie, con alle spalle lo stesso apparato mediatico, stessi tratti somatici facciali, stesso linguaggio, che non promette nulla di buono e porta la politica della Repubblica alla monarchia dinastica, percorso che sta seguendo anche “il trota”, figlio di Bossi, che si appresta a raccoglierne l’eredità.

Non sono bei segnali per la nostra Italietta.

La discesa in campo della “infanta” di Mediaset, che prova orrore perché lo scrittore Roberto Saviano ha dedicato la sua laurea in giurisprudenza ai magistrati di Milano che indagano B. per i reati di concussione (evidente) e di prostituzione minorile, è una nuova terrificante testimonianza del potere dei soldi e della proprietà dei mezzi di informazione. Infatti, questi poteri possono trasformare la Repubblica in monarchia oligarchica.

Marina Berlusconi, amministratrice e proprietaria della casa editrice Mondadori, ha pubblicato il libro di Saviano, Gomorra, ricavando un sacco di soldi, a maggior gloria e potere del regno berlusconiano.

Voglio cogliere questa occasione, in cui si affaccia l’orribile prospettiva di un erede al trono della neo-monarchia italiana, per dire che gli scrittori che pubblicano nella casa editrice del regime, sono dei complici di questo potere, rafforzandolo proprio nella parte più importante, che sono i soldi, con cui oggi si compra tutto.

Tutti gli autori che pensano che il “berlusconismo” sia stato e sia una ferita profonda alla fisiologia della Repubblica, hanno il dovere di estendere il loro pensiero ad atti concreti, che è poi solo semplice etica, dignità, coerenza, non solo non pubblicando per Mondatori, ma costituendo una associazione degli scrittori che pubblichi per proprio conto i libri, evitando anche quel salasso degli editori che normalmente si prendono l’80% dei profitti.

Autogestione è la parola magica da estendere a molti settori sociali, in cui non conta più il padrone, non vi sono più sudditi, le persone discutono e prendono decisioni senza mediazioni e in tempo reale.

Questo potrebbe avvenire anche in campo televisivo, che come si sa è l’unico canale informativo per l’80% degli italiani, raccogliendo tutti i migliori volti e cervelli televisivi per fare un canale televisivo, libero, autogestito, come è stato dimostrato essere possibile e realistico quando Santoro fece a Bologna, al Paladozza, “Rai per una notte” (in sostituzione di Annozero), autogestito e autofinanziato.

La più bella dimostrazione che questo è un terreno nuovo e possibile, è quella che ci dà il “Fatto Quotidiano” che è l’unico giornale italiano che rifiuta soldi pubblici, è autogestito, vive con i ricavi delle vendite, ed è quasi senza pubblicità. La sua libertà è la nostra libertà, in quanto e l’unico a non fare sconti a nessuno.

Non collaborare con i padroni dei mezzi di informazione, che sono stati i veicoli (RAI compresa) per un regime mediatico, è un dovere per chiunque voglia incrinare il “sistema” e la via maestra è l'autogestione.

E’ possibile, basta volerlo, credere in se stessi, e soprattutto se non lo faremo non potremo contare su uno straccio di opposizione, che nel nostro paese si è liquefatta e parla il linguaggio del centro e di Marchionne.

Il potere vero, economico, politico, religioso, ha il terrore della libertà e della gente che prende il proprio destino sulle sue spalle, senza padroni, né padrini, né guide spirituali.


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