Orologi del colle

par L’89
lunedì 3 agosto 2009

Articolo di Antonio Rispoli
[per gentile concessione dell’autore e del sito julienews.it]

Il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’ultimo anno ha cominciato ad avere uno strano tempismo nel decidere cosa fare e quando farlo. Facciamo un elenco di esempi.

- Legge Alfano: una legge che apparirebbe incostituzionale, per non dire eversiva, anche ad un cieco (in pratica consente al Presidente della Repubblica o al Presidente del Consiglio di imbracciare un mitra e sparare alla gente, facendo una strage, senza che ne debbano rispondere alla giustizia, finchè non decadono dal loro mandato; e se passano dall’una all’altra delle quattro cariche dello Stato, questo momento non arriverà mai), viene firmata in 10 minuti, appena arrivata sulla scrivania del Quirinale;

- Vengono approvate una serie di leggi razziali contro gli extracomunitari (l’ultima è la legge denominata “sicurezza“, ma che dà solo la sicurezza agli extracomunitari di essere considerati untermenscher - sottouomini – come i nazisti chiamavano gli ebrei) e lui non apre bocca neanche una volta per protestare contro queste leggi;

- Inizia lo scandalo che qualcuno chiama “Puttanopoli“, con il Presidente del Consiglio che resta in casa o va nei centri massaggi con i suoi gruppi di escort anzichè andare ad importanti incontri istituzionali: Assemblea plenaria all’ONU; ricevimento all’Ambasciata USA in occasione dell’elezione di Barack Obama; e cose del genere. E cosa fa Napolitano? Dice che i mass media devono stare zitti, perchè c’è il G8. Il discredito che stiamo avendo all’estero? Dettagli, evidentemente.

- Il governo intende proporre un decreto “contra personam”, per impedire con un provvedimento di legge che una sentenza passata in giudicato venga applicata – il riferimento è al decreto per impedire che staccassero l’alimentazione ad Eluana Englaro - e Napolitano si preoccupa di avvisare per tempo il governo che lui non potrebbe firmarlo, anzichè – come prevede la Costituzione – aspettare che glielo sottopongano per poi bocciarlo.

Ora veniamo ai fatti di questi ultimi giorni:

  Berlusconi ed Alfano vanno a cenare con due giudici della Corte Costituzionale, cioè coloro che devono decidere sulla legge Alfano, sull’intangibilità legale del premier (che strano, i due commensali tornano), e il Quirinale non interviene. Ovviamente sia i giudici, sia il governo dice che in quella cena si è parlato d’altro, ma chi è tanto stolto da credergli? E’ chiaro che l’argomento principe non è stato il tempo o lo scudetto al Milan, ma la sentenza sulla legge Alfano. Non posso sapere se c’è stato un comportamento illecito da parte di qualcuno, ma sicuramente tutte e quattro hanno avuto un comportamento losco ed inopportuno sulla Costituzione italiana. E Napolitano ritiene di non dover intervenire? E quando conta di intervenire? Quando verrà fatta la legge con articolo unico: “La Costituzione non ha più valore”?

- Si sta approvando la legge sulle intercettazioni, che avrà come effetto la quasi totale impossibilità per i magistrati di disporre intercettazioni telefoniche ed ambientali, bloccando le indagini del 90% dei casi di pedofilia, mafia, corruzione e così via. E cosa fa Napolitano? Chiama in segreto il Ministro Alfano per spiegargli come modificare la legge in modo che lui possa firmarla senza perdere la faccia.

- E l’ultima novità oggi: è finito il G8, che ha usato i cittadini terremotati di L’Aquila e dintorni come sfondo per le passarelle dei vari capi di Stato, mentre è quasi un mese che da quelle parti sono stati sospesi i lavori di messa in sicurezza delle case non crollate e la verifica dell’abitabilità delle altre, per il G8. Tutti i giornali si sono precipitati ad incensare Berlusconi per il G8 (neanche una parola sulla serie di insulti, detti in linguaggio diplomatico, che Barack Obama ha rivolto a Berlusconi; anzi, tutti hanno detto che erano complimenti), lui a pavoneggiarsi e nessuno che dica uno straccio di verità su quello che sta succedendo da quelle parti. Come per esempio il fatto che un gruppo di persone addette all’assistenza del G8 sono state assunte da un’agenzia di lavoro con un accordo verbale di 150 euro al giorno, a condizione che fingessero di essere aquilani, in modo che si potesse dire che il G8 sta aiutando l’economia della zona; ma alla fine del G8 l’agenzia gli ha sottoposto un contratto, retrodatato al 3 luglio, in cui gli addetti dichiarano di accettare di essere pagati 5 euro al giorno. E cosa dice Napolitano? “L’opposizione non crei tensione al governo”. Cioè che dovrebbe fare? Votare ogni legge anticostituzionale che il governo ha presentato in Parlamento? Probabile.

Il Presidente della Repubblica, è scritto nella Costituzione, è il garante della Costituzione stessa e il suo compito è fare una prima valutazione costituzionale sui decreti legge e sui disegni di legge governativi prima che vengano presentati; e su tutte le altre leggi dopo. Ma l’ultimo presidente che abbiamo avuto che ha fatto questo è stato Scalfaro, che però è sceso dallo scranno più alto da 10 anni, ormai. Dopo di lui abbiamo avuto Carlo Azeglio “Don Abbondio” Ciampi, noto per la velocità con la quale se la squagliava davanti ad ogni legge incostituzionale che gli venne presentata. Ebbe un sussulto di orgoglio, respingendo la legge Gasparri; ma poi, quando il governo gli affibbiò un pesante ceffone morale, ripresentandogli la stessa legge, cambiando solo qualche virgola qua e là, la firmò nel giro di due giorni senza dire niente.

Sia ben chiaro, Costituzione alla mano, avendola già respinta una volta, questa volta la legge doveva firmarla per forza. Ma avrebbe potuto mostrare di essere rimasto offeso da tanta scortesia istituzionale, con un messaggio alle Camere oppure ritardando la firma fino al 30esimo giorno disponibile. E invece no, firmò subito. E Napolitano si sta comportando alla stessa maniera, se non peggio. E non vale la scusa che tirano in ballo, la “volontà di evitare lo scontro istituzionale”. Se uno vuole picchiare, le risposte sono due: o reagisci o subisci. Ma se subisci non stai evitando le botte. Semplicemente le stai prendendo e stai invogliando l’altro a suonartele ancora più forte. Nell’interpretazione più beneviola, questo sta facendo Napolitano.

Tuttavia non è l’unica luce in cui si può vedere la situazione. Infatti Napolitano appartiene alla corrente detta “migliorista” dell’ex PCI, insieme a persone come D’Alema e Violante. Cioè coloro che le tre volte in cui Berlusconi era politicamente agonizzante o finito (quando si creò il governo Dini; dopo la vittoria elettorale di Prodi del 1996 e la nostra entrata in Europa; dopo la sconfitta elettotrale del 2006 e le comiche tipo il referendum per creare il PdL, di cui Berlusconi sapeva il risultato due ore prima della chiusura delle urne) subito sono accorsi a sostenerlo, rialzandolo e dandogli nuova forza e appoggio politico. E questo mi dà da pensare sul perchè di tante azioni, sia del PD che del Presidente della Repubblica.
A.R.


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