Open Water Project conquista le acque dell’Adriatico: la traversata da Torre Mileto alle Tremiti in 8 ore e mezza
par graziana tondini
lunedì 30 giugno 2025
Dopo il successo del giro del basso lago di Garda nel 2024, il gruppo Open Water Project, nato e supportato dalla piscina New Free Time di San Bonifacio (VR), ancora una volta dimostrato di essere protagonista nel mondo del nuoto amatoriale delle imprese in acque libere. Questa volta, i coraggiosi nuotatori hanno affrontato una sfida epica: la traversata dell’Adriatico, da Torre Mileto (FG) alle Isole Tremiti, per un totale di 24 km o 12 miglia nautiche.
Guidati dall’esperto allenatore FIN Antonio Fusaro, conosciuto come “coach Toni”, i 12 nuotatori amatoriali insieme a lui, hanno affrontato le acque aperte con passione e determinazione. È dal 2018 che il team si cimenta in queste imprese, che erano iniziate con la traversata dello Stretto di Messina, attività interrotta temporaneamente dal Covid, ma poi ricostituitosi nel 2023 e tornato a sfidare le acque aperte con successo, prima con una nuova traversata dello Stretto, poi con il giro del Garda e ora con questa nuova avventura.
Abbiamo incontrato Fusaro e Francesco Bartucci, rispettivamente coach e portavoce del gruppo, che ci hanno raccontato i dettagli di questa difficile ma emozionante traversata. «Partiti da San Bonifacio con due furgoni e un gruppo di 16 persone, tra cui un medico, due infermiere e i nostri nuotatori, siamo arrivati nel pomeriggio a Rodi Garganico, dove ci aspettava il caicco per la notte», spiegano. «Il giorno successivo, ci siamo spostati a Torre Mileto, pronti a partire con due gommoni di supporto e skipper, per iniziare la traversata».
La partenza è stata affrontata con entusiasmo, ma le condizioni del mare si sono rapidamente fatte dure. Dopo circa un’ora e mezza di nuoto, il vento di maestrale e le onde alte un metro hanno messo a dura prova i nuotatori. «A metà percorso, il mare si è intensificato, portandoci a combattere controcorrente e con onde che ci facevano sembrare di aver percorso molto meno di quanto in realtà avessimo fatto», racconta Francesco. «Abbiamo nuotato quasi tutto controvento, con le condizioni che ci hanno messo alla prova, ma grazie allo spirito di gruppo e alla resilienza siamo riusciti a portare a termine la traversata».
Il team ha impiegato circa 8 ore e mezza, alternandosi in staffette di due o tre persone, arrivando a circa un miglio dall’isola di San Dòmino, che si trova in zona di riserva protetta. «Quando l’ultimo nuotatore è salito sul gommone, sono arrivati i controlli della Guardia di Finanza, una pratica di routine visto il luogo», aggiunge Fusaro.
Lo spirito di gruppo è stato fondamentale. «Durante tutta la traversata, chi era a bordo ha ha sostenuto, incitato e incoraggiato chi era in acqua. È bello vedere come, nonostante le differenze di età e provenienza, tutti si siano integrati e abbiano condiviso questa grande emozione», sottolinea Francesco.
Il gruppo, eterogeneo e composto da persone tra i 27 e i 61 anni provenienti da Verona e Vicenza, tra cui due ragazze, Greta e Giulia, si diverte e si sfida con entusiasmo, alimentando un forte senso di appartenenza e amicizia.
I 13 nuotatori che hanno fatto l’impresa sono stati: Emanuele Confente, Fabio Cortese, Andrea Portinari, Federico Pace, Paolo Santarosa, Greta Pieri, Giulia Bracesco, Francesco Bartucci, Fabrizio Negro, Lorenzo Oliboni, Marco Mariano Fuin, Damiano Lavagnoli e Antonio Fusaro stesso. Sono stati accompagnati dal medico dott. Filippo Parisi e dalle due infermiere professionali Giulia Grisi e Roberta Doglieri.
Il team di Open Water Project ringrazia la struttura New Free Time, in particolare la titolare Dr.ssa Marcella Lugli, che da tre anni offre spazi e supporto per la preparazione atletica.
Alla fine della traversata, i nuotatori hanno festeggiato nell’isola di San Dòmino, con una cena in uno storico locale e issando la bandiera di San Marco sul pennone del cortile, dato che il ristoratore, uomo di mare, aveva riconosciuto il valore della traversata dei nuotatori. Vessillo marciano che li aveva accompagnati durante la traversata, simbolo della grandezza sui mari della nostra Serenissima, un onore per dei veneti che compiono un’impresa fuori dalla loro terra.
E adesso? Passata l’estate, coach Toni comincerà a progettare per i suoi ragazzi la nuova, entusiasmante avventura 2026, in nuove acque libere!