Onorevoli con la o maiuscola, vi vorrei dire che...

par Daniel di Schuler
martedì 8 febbraio 2011

Siamo stati poveri, anche poverissimi. Siamo stati distrutti, invasi dai nazisti e bombardati dai liberatori. Ci siamo divisi e abbiamo iniziato a spararci addosso. Abbiamo commesso grandi peccati e per quei peccati abbiamo pagato prezzi altissimi. Abbiamo rischiato di perdere pezzi di territorio - e alcuni li abbiamo persi per davvero - e abbiamo fatto la fame, quella vera. Abbiamo avuto figli ridotti a scheletri e madri e padri disposti a far di tutto pur di dargli da mangiare. Ci siamo venduti, prostituiti; abbiamo chinato la testa davanti ai potenti e piegato le ginocchia.

Abbiamo fatto, per sopravvivere, quello che potevamo come ha fatto, in simili circostanze, qualunque altro popolo.

Siamo stati miseri, tra i più miseri d’Europa, ma miserabili mai; la nostra anima, la nostra vera, profonda, dignità di popolo, ce la siamo sempre tenuta stretta.

Rileggevo, in occasione del giorno della memoria, le pagine che Hannah Arendt ha dedicato agli italiani: restano tra i più begli omaggi che siano mai stati fatti alla nostra civiltà.

Parlano di un popolo che anche nella disperazione ha il coraggio di aiutare gli altri; di personaggi come il generale Roatta, che pure fu durissimo nella guerra antipartigiana, che ebbe il coraggio, la dignità, di rifiutarsi di consegnare ai tedeschi gli ebrei, quelli presenti nei territori sotto il suo comando, semplicemente perché un tale comportamento sarebbe stato “contrario al senso dell’onore dell’Esercito Italiano”.

Penso a quel generale fascista, e Roatta fascista lo era di sicuro, poi penso ai parlamentari del PdL - parlamentari della Repubblica nata dalla resistenza, per cui sono morti tanti dei compagni di mio nonno, fazzoletto verde e partigiano - e mi viene il voltastomaco.

Sono, quei parlamentari, tra il peggio che il nostro Paese abbia mai prodotto: gente che si è venduta l’anima assieme a tutto il resto.

Non bisogna sentire le intercettazioni per affermarlo, basta ascoltarli e prender per buono quello che dicono.

Il Presidente del Consiglio ha fatto rilasciare una ladra per non rischiare un incidente diplomatico. Bene, e da quando un paese serio lascia che i parenti di dignitari stranieri violino le proprie leggi? Cos’è, agli occhi di questi mantecatti, la Repubblica Italiana? La repubblica del Bunga Bunga? Fino a che punto può delinquere impunemente la nipotina di Mubarak? E la prozia di Obama, allora? Potrebbe venire nel nostro paese, compiere un omicidio e poi andarse serena a dormire da un amica battona?

Vergogna, vergogna e poi ancora vergogna Onorevoli con la o maiuscola, vuota come il vostro onore e come la vostra dignità.

Il Presidente del Consiglio credeva fosse davvero la nipotina di Mubarak, ripetono con un sorrisetto furbo, da giocatore da tre tavolette.

Sì? E allora il Presidente del Consiglio è un babbeo. E’ completamente rincretinito. Chiedetene immediatamente le dimissioni: abbiamo un babbeo che gira per il mondo firmando trattati in nome e per conto della Repubblica. Fermatelo. E’ un vostro preciso dovere.

Immagino che qualcuno abbia modo di gridarglielo in faccia a questi arroganti, tracotanti, sacchi pieni di nulla, neppure buoni come concime. Immagino le loro risatine; il loro divertimento da servi sciocchi che han ben servito il proprio padrone.

Per farlo hanno offeso l’intelligenza degli italiani, il parlamento, la bandiera e la costituzione su cui hanno giurato, ma cosa importa: il seggio è salvo, ancora per un po’.

Non vi auguro il male, non ve ne meritate uno peggiore dell’essere quel che siete.

Vi riuscite a guardare allo specchio la mattina? Sì? Complimenti per lo stomaco.

I vostri figli, però, ne son sicuro, già cominciano a vergognarsi di voi; i vostri nipoti, statene certi, malediranno il vostro nome.


Leggi l'articolo completo e i commenti