Onda: le stecche nel coro.

par L’89
venerdì 22 maggio 2009

E i ragazzi dell’onda?

I ragazzi dell’onda.

Ottimi palliativi dei Tg, imperituri, impavidi contro il nemico tarpa-ali, pronti a urlare, gridare, infrangersi.

Dileguarsi, indipendenti fino a nuovo ordine.
Sacrosante alcune lotte. L’esistenza precaria è un fatto, i tagli anti-cultura ormai storia (se solo ci fossero i mezzi per scriverne nei manuali).
Gridano, corrono, accorrono. Ne danno, di soddisfazioni ai Cossiga.
Hanno i loro buoni motivi, le ottimissime ragioni per essere seguiti, per passare da loro e vedere cosa si dice.

Ci sono tutti: i ggiovani, i giuovani, il colto e l’inclita.


Beninteso, sono passato a vedere anch’io. Fino alla prima di Rino Gaetano. “Ciao“.
E’ giusto, talora, gridare. Basta sceglierne i perchè e i mezzi.

Perchè, onda, non urli contro il padroncino di Arcore?
Perchè, onda, non contesti la luna, e smetti di accontentarti del dito-Gelmini?
Perchè, onda, ti lasci deviare su percorsi che qualcuno ha voluto che battessi?
Perchè, onda, non ti rendi conto che la velinetta più acida è di stanza al ministero e non a caso, faro giallo nella notte che hanno fatto scendere?
Perchè, onda, finto-intellettuale-fica, non scendi in piazza contro il nemico giusto, papi di chi contesti, origine del cancro?
Perchè, onda, quando ti ho divulgato (per mail, ad alcuni delle vostre associazioni), diverticolato iracondo il trattamento riservato a Genchi per un sit-in sacrosanto in prefettura non hai preso in considerazione la cosa, dal gretto dell’ignoranza che molti di voi contraddistingue?

Sono uno studente. Affossate la nave o lasciate che la bassa faccia di voi solo un titolo de Il giornale. Nel giorno giusto.


Leggi l'articolo completo e i commenti