Oms: "Emissioni diesel fonte certa di tumori", il Codacons chiede di fermare le auto

par Giuseppe Ottaviano
martedì 10 luglio 2012

Il Codacons ha presentato alla Procura di Milano un esposto dove chiede il ritiro preventivo di tutti i veicoli diesel sul territorio di Milano e provincia. La richiesta arriva dopo che l’Organizzazione mondiale per la sanità ha classificato le emissioni prodotte dai motori diesel come “agenti cancerogeni per gli umani di gruppo 1”, che comprende i fattori “certamente” dannosi per l’organismo, mentre prima occupavano il gruppo 2, quelli dei “probabilmente” tossici.

Lo studio, condotto da un gruppo di lavoro dell’Agenzia per la ricerca sul cancro (Iarc), diretta da Christopher Portier, dimostrerebbe che “i gas di scarico del motore diesel provocano tumore ai polmoni negli esseri umani”, lo stesso Portier ha precisato: "Le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state unanimi: le emanazioni dei motori diesel causano il tumore del polmone", intervenendo affinché "l'esposizione a questa miscela di prodotti chimici sia ridotta in tutto il mondo". Possiamo leggere nell’esposto del Codacons: “Si chiede che il Procuratore della Repubblica adito voglia accertare il pericolo che la libera disponibilità dei veicoli diesel possa aggravare o protrarre le conseguenze di cui in narrativa e, quindi, voglia ordinare il sequestro preventivo ex articolo 321 del codice di procedura penale di tutti i veicoli alimentati a diesel presenti sul territorio della città di Milano e provincia - in oltre - accertare la responsabilità del sindaco pro tempore di Milano e del presidente della Lombardia per le ipotesi di violazione di legge che si evincono in narrativa”. La richiesta oltre al ritiro delle auto prevede di accertare le responsabilità delle istituzioni milanesi su eventuali omissioni di atti di ufficio.

La notizia riguarda un mercato molto esteso, in Italia solo nei primi 5 mesi del 2012 sono state vendute 371.995 vetture con motore diesel.

Il direttore dell’American Cancer Society, Otis Brawley, pur condividendo pienamente le conclusioni della commisione ha dichiarato al New York Times: “Non penso sia un male avere automobili con motore diesel e non sono particolarmente in pensiero per le persone che camminano per strada. Sono abbastanza preoccupato per altre categorie come per esempio i casellanti autostradali e lo sono molto per quanti, come i minatori, si trovano a lavorare dove questi fumi sono particolarmente concentrati”.

L’allarme riguarderebbe, infatti, principalmente le classi di lavoratori che si trovano continuamente esposti a questi gas come casellanti autostradali, ferrovieri, minatori e autisti, anche se è meglio non abbassare la guardia, come sostiene uno dei membri della commissione Kurt Straif: “La lezione che abbiamo imparato da altri agenti cancerogeni, come il radon, è che agli studi iniziali che illustrano i rischi in specifiche classi di lavoratori fanno spesso seguito altri riguardanti gli effetti sulla popolazione in generale”.

L’Acea, Associazione europea dei costruttori d’auto si è dichiarata sorpresa dai dati dell’Oms visto i continui progressi tecnologici proprio in riferimento alla riduzione di emissioni dannose. Il direttore esecutivo del Diesel Technology Forum, Allen Scheffer, precisa che milioni di dollari sono stati spesi per creare motori “puliti”: “I motori diesel che si basano sulle nuove tecnologie utilizzano carburanti a bassissima quantità di zolfo, con sistemi e tecniche avanzate di controllo delle emissioni, sono ormai vicino alle zero emissioni per quanto riguarda gli ossidi di azoto, gli idrocarburi e il particolato»

Adesso non ci resta che attendere la risposta della Procura all’appello del Codacons e soprattutto quale sarà la reazione delle persone oltre alle relative, possibili, ripercussioni sul mercato delle auto a motore diesel.


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