Omofobia e transfobia nello sport, ecco la prima ricerca a livello europeo

par La bottega del Barbieri
venerdì 24 maggio 2019

Giornata internazionale contro l’omofobia: ecco i risultati della prima ricerca a livello europeo sull’esperienza delle persone Lgbti, condotta nell’ambito del progetto europeo OutSport promosso da Aics. In Italia il 41% delle persone LGBTI che praticano sport non fa coming out.

articolo tratto da Aics

Oltre 5500 persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (Lgbti) residenti nei 28 paesi dell’Unione Europea hanno completato il questionario online proposto dall’ Institute of Sociology and Gender Studies della German Sport University di Colonia nell’ambito del progetto Erasmus+ Outsport coordinato da AICS – Associazione Italiana Cultura e Sport. L’età dei partecipanti varia dai 16 ai 78 anni con una media di 27 anni.
Il rapporto completo – che, oltre ai dati aggregati a livello di Unione Europea, evidenzia le differenze riguardo l’orientamento sessuale e l’identità di genere e tra i 5 Paesi del progetto (Italia, Austria, Germania, Scozia, Ungheria) – è da oggi disponibile sul sito di Outsport al seguente link http://www.out-sport.eu/research e offre una panoramica ricca e articolata del fenomeno dell’omo-transfobia nello sport e per le diverse discipline e contesti sportivi, come vissuto e percepito dalle persone Lgbti.
“Siamo orgogliosi di questo lavoro e confidiamo che i dati contenuti nel nostro report siano fondamentali per le politiche di contrasto alle discriminazioni omo-transfobiche nello sport sia a livello europeo che dei singoli Paesi”, dichiara Rosario Coco, coordinatore di Outsport.
I principali risultati sono:
Domani celebreremo la Giornata internazionale contro l’omofobia: in un momento simile è necessario partire da questi dati per cambiare – commenta Bruno Molea, presidente dell’Associazione Italiana Cultura Sport, promotrice di Outsport -. Quattro persone Lgbt su 10 che praticano sport non dichiarano il proprio orientamento sessuale per timore di discriminazione, o altro. Eppure lo sport deve essere ancora non solo luogo di condivisione e coesione, ma anche terreno di gioco contro ogni forma di discriminazione. Lavoriamo su questo, a partire dalla formazione dei nostri istruttori, per combattere ogni emarginazione”.
Il rapporto completo oltre ai dati aggregati, evidenzia le differenze riguardo l’orientamento sessuale e l’identità di genere e tra i 5 Paesi del progetto (Italia, Austria, Germania, Scozia, Ungheria).
Sulla base di questa indagine sono stati intervistati i responsabili di alcune organizzazioni sportive ombrello e federazioni sportive sulle loro strategie di contrasto all’omo-transfobia e i risultati di quest’ultima indagine saranno pubblicati il prossimo 8 novembre in occasione della final conference di Outsport a Budapest.

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