Oltre 200.0000 i posti di lavoro a rischio e il Governo non fa niente
par Paolo Borrello
venerdì 2 settembre 2011
“Il governo si ostina a non voler affrontare e risolvere i problemi legati alla crescita, all'occupazione, alla produttività e allo sviluppo del nostro Paese e a non trovare soluzioni per le decine di crisi industriali ancora aperte, come risulta evidente per esempio dal caso Irisbus-Fiat. L'impianto della manovra continua a essere la dimostrazione dell'assenza totale di una vera politica industriale”.
È questo il giudizio di Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, a pochi giorni dallo sciopero generale proclamato per martedì 6 settembre, contro una manovra “depressiva e recessiva, priva di misure utili alla risoluzione delle tante crisi industriali ancora aperte nel nostro Paese, alle quali è legato il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori e lavoratici”. In particolare, la Cgil punta il dito contro una manovra che “riduce gli investimenti, anche strategici come quelli infrastrutturali e della ricerca, privatizza i servizi pubblici senza criterio, nè efficienza e promuove la competizione sui costi, attacca la Costituzione, i diritti dei lavoratori, l'autonomia delle parti sociali e i Contratti nazionali”.
Un provvedimento quindi che, secondo la Cgil, andrebbe ad alimentare esclusivamente disoccupazione e precarietà, rendendo ancor più critica ed incerta la situazione occupazionale di circa 225.000 persone il cui futuro lavorativo ancora attende l'esito dei 187 tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello Sviluppo economico. Inoltre, secondo le elaborazioni dell'osservatorio Cig della Cgil, sono al momento ancora 500.000 i lavoratori in cassa integrazione e 380.000 di questi sono in straordinaria e in deroga. Allarmanti, per la Cgil, le situazioni di crisi che continuano a colpire i macro settori produttivi, come le numerose vertenze legate alla chimica, all'Itc (Information and communications technology), ma anche al settore farmaceutico, navalmeccanico, degli elettrodomestici, della ceramica, del mobile imbottito e dei trasporti. La Cgil fa appello quindi “alle forze sociali, economiche, politiche e ai cittadini per sostenere un'altra manovra che sappia rilanciare la crescita economica e l'occupazione”. E propone “nella sua ‘contromanovra’ l'istituzione di un Fondo per la Crescita e l'Innovazione, che possa favorire innanzitutto un Piano energetico nazionale e politiche di green economy, politiche di innovazione e sviluppo locale, aumentare la spesa in ricerca e sviluppo, e favorire politiche industriali per il Mezzogiorno”.
Inoltre, Cgil propone la riduzione strutturale del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e da pensione e un piano per l'occupazione basato su un incentivo diretto di natura straordinaria per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Per dare forza alle proposte alternative per un'altra manovra« la Cgil invita quindi tutti i lavoratori e le lavoratrici ad aderire allo sciopero generale di 8 ore in programma per martedì 6 settembre.