Oltre 14.000 gli scomparsi nei paesi dell’ex Jugoslavia
par Paolo Borrello
sabato 8 settembre 2012
Oltre 14.000 persone mancano all’appello nei paesi dell’ex Jugoslavia, quasi la metà del totale degli scomparsi nel decennio di guerre iniziato nel 1991. Lo denuncia un rapporto di Amnesty International, diffuso alla vigilia della giornata internazionale degli scomparsi, che si celebra ogni anno il 30 agosto.
In un comunicato Amnesty International esamina il rapporto in questione.
Tra il 1991 e il 2001, 34.700 persone scomparvero nei Balcani dopo essere state arrestate o catturate. La maggior parte delle loro famiglie aspetta ancora giustizia.
“Per loro, il capitolo delle sparizioni forzate non è chiuso e rimane una fonte quotidiana di dolore. Attendono ancora di conoscere il destino dei loro cari, continuano a cercare verità, giustizia e riparazione” – ha dichiarato Jezerca Tigani, vicedirettrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.
“Le vittime delle sparizioni forzate nei paesi dell’ex Jugoslavia appartengono a tutti i gruppi etnici. Sono civili e soldati, donne e uomini, bambine e bambini.
Le loro famiglie hanno il diritto di sapere la verità sulle circostanze della loro scomparsa, sul loro destino e sullo svolgimento e l’esito delle indagini. Per loro, il primo passo verso la giustizia è vedersi restituiti i corpi dei loro cari per la sepoltura.
I governi devono assicurare che le vittime e le loro famiglie abbiano accesso alla giustizia e ricevano, senza ulteriori ritardi, un’adeguata e concreta riparazione per il danno che hanno subito”, ha aggiunto Tigani.
Il rapporto di Amnesty International descrive casi di sparizione forzata in Croazia, Bosnia ed Erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Kossovo. Tutti e sei i governi di questi paesi sono venuti meno all’obbligo legale internazionale di indagare e punire questi reati.
Alcuni responsabili, sottolinea Amnesty International, sono stati sottoposti alla giustizia del tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, il cui mandato è però prossimo alla fine. I tribunali nazionali agiscono con lentezza.
“L’assenza di indagini e processi per le sparizioni forzate e i rapimenti resta un problema grave in tutti i Balcani. Il principale ostacolo al contrasto dell’impunità e alla consegna degli autori alla giustizia è la costante mancanza di volontà politica in tutti e sei i paesi”, ha affermato Tigani.
Non posso che concordare con quanto Jezerca Tigani chiede riguardo alle numerose persone scomparse nei paesi dell’ex Jugoslavia. In tutti i paesi coinvolti quindi occorre promuovere le indagini e i processi necessari affinché le giuste esigenze delle famiglie siano realmente soddisfatte.