Ok a modifiche cognome, ma per esperti cattolici su Radio Vaticana è “attentato alla famiglia”

par UAAR - A ragion veduta
sabato 17 marzo 2012

Il Consiglio dei ministri ha recentemente reso più semplici le procedure per cambiare cognome. Consentendo anche l’aggiunta di quello materno, nonché l’aggiunta del cognome del nuovo marito per i figli delle vedove e il mantenimento del cognome con cui si era identificati all’estero per coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. “Unica autorità decisionale” in merito sarà il prefetto, mentre prima le domande dovevano essere poi vagliate dal Ministero dell’Interno. Con la riforma si avrà quindi una semplificazione e notevole risparmio di tempo.

L’innovazione però ha turbato diversi esperti di estrazione cattolica, intervistati da Radio Vaticana. Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, rettore dell’università Lumsa, presidente del Tribunale della Santa Sede e membro dell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana, sentenzia: “Non c’è dubbio che questa estrema liberalizzazione costituisca un attentato alla nozione di famiglia”. Dal canto suo il professor Paolo Savarese, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Teramo, parla di “illusione di poter disporre della propria identità” che mina le “radici”. “Abbiamo un individuo che pensa dipotersi dare il nome da solo e di non riceverlo da altri” e per questo “quindi non sarà capace di donare, di riconoscere”. Inoltre, “consegnamo un nudo allo Stato, e questo è un principio totalitario”.

Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari (che organizza il famigerato Family Day) aggiunge che “questa idea della semplificazione – apparentemente burocratica – dentro le relazioni familiari, rischia di buttare via anche valori importanti come la storia familiare”. “Spesso interventi apparentemente o esclusivamente tecnici hanno un impatto negativo sulla promozione della famiglia”, sostiene, “che ci preoccupano molto”.


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