Oggetti smarriti, Trenitalia ha chiuso gli sportelli

par Roberto CalabrĂ²
venerdì 3 dicembre 2010

Dallo scorso anno Trenitalia non dispone più dellâufficio âoggetti smarritiâ in stazione. E così migliaia di beni dimenticati sui treni e nelle stazioni scompaiono per sempre

Sempre più lontani dall’Europa, sempre più lontani dai cittadini. Nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato Mauro Moretti che garantisce servizi in linea con quelli continentali, le Ferrovie dello Stato continuano ad essere fanalino di coda in Europa. L’ultima sorpresa è la soppressione dell’ufficio oggetti smarriti (“oggetti rinvenuti”, nella più burocratica definizione aziendale) nelle stazioni italiane. Computer, cellulari, i-Pod, documenti personali, appunti di studio o lavoro, zainetti, giacche e cappotti: qualsiasi cosa abbiate dimenticato su un treno, che sia un vagone pendolari o un nuovissimo Freccia Argento, sarà persa per sempre.

Ferrovie dello Stato non ne risponde. Né fa in modo che i cittadini onesti che trovino degli oggetti smarriti e vogliano riconsegnarli possano farlo. Mentre il malcapitato che per fretta o sbadataggine ha lasciato un oggetto in treno si troverà di fronte a un muro di gomma. Che lo rimbalzerà da una parte all’altra senza alla fine ottenere alcun risultato.
 
Le informazioni sul sito internet delle Ferrovie dello Stato sono lacunose: digitando “oggetti smarriti” nell’apposito spazio per la ricerca appaiono 198 occorrenze. Il primo risultato è del 12 agosto 2008. Porta il titolo di “Sono decine gli oggetti dimenticati ogni giorno in treno e nelle stazioni. Ecco come riaverli”. Nel testo si legge che “tranne nel caso dei documenti, che sono immediatamente consegnati agli agenti della Polizia Ferroviaria, tutto il materiale recuperato viene gestito, secondo la stazione in cui viene ritrovato, in coerenza con quanto previsto dal Codice civile. Nelle stazioni provviste di Deposito bagagli e gestite dalla società Grandi Stazioni, gli oggetti rinvenuti vengono affidati al Deposito bagagli che li cataloga e li tiene in custodia per 60 giorni dopodichè sono donati ad organizzazioni umanitarie No Profit”.
 
Uno pensa: è fatta, basta chiamare al deposito bagagli e chiedere informazioni. Ma è solo una pia illusione. “Pronto, deposito bagagli della Stazione Termini”. “Buongiorno, vorrei sapere come è possibile recuperare un oggetto smarrito?”. “No, qui è il deposito bagagli. Per gli oggetti smarriti deve rivolgersi al Comune di Roma”.
 
Prima di rituffarsi nel caos informativo del sito di Trenitalia, si prova a sentire l’ufficio preposto del Comune di Roma. Al quinto squillo risponde un impiegato: “Sì, in teoria dovremmo ricevere noi gli oggetti smarriti sui treni e in stazione, ma qui non porta mai niente nessuno”. “A chi devo rivolgermi allora?”. “Vada in stazione”. Ricomincia il gioco dell’oca.
 
Sembra assurdo ma a Roma Termini, la più grande stazione italiana e uno degli scali passeggeri più importanti d’Europa, non esiste uno sportello “lost and found” che invece è presente nelle stazioni ferroviarie di tutte le principali capitali europee.
 
Non resta che recarsi in stazione e rivolgersi all’Assistenza clienti. L’impiegato di turno allarga le braccia. “No, l’ufficio non c’è più. Ce l’hanno tolto l’anno passato”. Arriva il superiore che si prodiga nel dare qualche informazione supplementare: “L’ufficio oggetti smarriti non è più attivo dal 13 giugno 2009”. 
E tutti gli oggetti che vengono rinvenuti sui treni e in stazione che fine fanno? “Non lo sappiamo, non è più un problema nostro: il capotreno non è più tenuto a recuperarli”. E se, invece del capotreno, è un altro passeggero ad accorgersi di un oggetto dimenticato e a volerlo consegnare? “Qui in stazione non può farlo. Se vuole, deve andare all’ufficio del Comune di Roma che si trova a Ostiense”. Un ostacolo che scoraggerebbe anche il più onesto dei cittadini. Se si è residenti vuol dire prendersi una giornata libera, tuffarsi nell’inferno del traffico cittadino per recarsi in un ufficio dagli orari di apertura quantomeno insoliti. Se non si è residenti, la cosa è semplicemente impossibile. E così migliaia di beni che potrebbero ritornare in possesso dei legittimi proprietari finiscono chissà dove: recuperati e trattenuti dal personale di bordo o dagli addetti alle pulizie, gettati via, distrutti. Per il distratto viaggiatore di Trenitalia non c’è nessuna chance di riaverli indietro.

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