Obama il “pacificatore”, inizia la ripresa dei rapporti con Cuba?

par Francesco Rossolini
martedì 14 aprile 2009

 

L’Isola di Cuba fu strappata alla Spagna nel 1902  dagli USA e resa semi indipendente come protettorato. In seguito ci furono vari tentativi di rivolta da parte dei cubani per staccarsi definitivamente dal dominio USA, poiché l’ingerenza del dominatore era ritenuta oppressiva e inaccettabile. Nel 1933 Cuba iniziò a svincolarsi dagli USA ma gli Stati Uniti, preoccupati, riuscirono ad appoggiare un ambizioso militare cubano, Batista, che nel 1934 con un colpo di Stato riprese il potere e rimase “fedele” agli USA.

Nel 1958 Fidel Castro con l’appoggio iniziale di un centinaio di volontari, tra cui Ernesto Guevara, riuscì a prendere il potere ed a svincolarsi dall’invadente dominatore. Da allora il suo sistema politico semidittatoriale, instaurato con una vera e propria rivoluzione, e le relazioni tra Castro e URSS, durante la guerra fredda, hanno portato Cuba ed USA a divenire acerrimi nemici. Cuba è tuttora sottoposta a un pesante embargo e a forti restrizioni, l’embargo totale verso Cuba venne avviato nel lontano 1961.

Ora seppur questa spaccatura ideologica ha un’aria vagamente anacronistica purtroppo le relazioni tra USA e CUBA sono rimaste e rimangono molto tese.

In questo contesto il presidente Obama, come annunciato in campagna elettorale, ha intrapreso una lieve, ma indicativa, apertura nei confronti di Cuba e nello specifico ha annunciato misure volte a migliorare la possibilità di entrare ed uscire da Cuba per i Cubano-Americani ed un miglioramento sulla disponibilità di reti per la telefonia mobile che potranno essere fornite da compagnie USA.

Ora non è possibile valutare la portata di tali iniziative e di trarre conclusioni “definitive” da un’apertura che potrebbe essere puramente simbolica o una questione d’immagine, comunque è indiscutibile che Obama cerchi in qualche modo di sanare i contrasti di vecchia data con paesi come l’Iran e Cuba e questo non può essere recepito che come un segnale positivo dalla comunità internazionale.

È forse il momento di una nuova era anche per una Cuba post castrista. 


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