Obama all’ONU: "catastrofe ambientale"

par paolodegregorio
mercoledì 23 settembre 2009

I “negazionisti” sono serviti! Il presidente della nazione più inquinante del mondo, nota per aver sempre ignorato il trattato di Kyoto, finalmente si rende conto che così non si può andare avanti e vede di correre ai ripari.

Finora la politica internazionale aveva dato una miserevole prova di sé, ignorando il trattato di Kyoto persino nei paesi che l’avevano firmato, inventandosi poi una squallida forma di quote da comprare dai paesi più virtuosi, per continuare ad inquinare allegramente.

La fatica scientifica di migliaia di scienziati, arrivati a stabilire con certezza la insostenibile pesantezza del ciclo produttivo e consumistico globale, è stata ignorata grazie alla complicità della “libera” stampa internazionale che ha appoggiato la tesi del catastrofismo e del sabotaggio della economia, appiccicando questa etichetta ai soli che possono parlare di ambiente con competenza scientifica, mentre nessun politicante è in grado di confutare nulla, se non sul piano della arroganza o del vigliacco negazionismo.

Sono almeno 20 gli anni perduti da quando sono stati evidenziati gli effetti del nostro assurdo modo di vivere sprecando ed inquinando, e stupisce che si consideri civile e valido un progresso che ha dentro di sé una carica distruttiva di irreversibile danno all’ecosistema.


Purtroppo il genere umano non si è evoluto fino al punto di trovare ovvio che l’ultima parola, in materia di sviluppo e di cose da fare, deve essere affidata agli scienziati, e la politica e l’economia devono scrupolosamente seguire le direttive.

Vorrei fare un esempio che dovrebbe rendere chiaro ciò che sostengo: in materia edilizia, e parlo dell’edilizia legale non di quella abusiva, i criteri di espansione sono decisi dagli interessi dei proprietari terrieri e da quelli dei politicanti che hanno il potere di rendere edificabili o no le aree. Risultato: un territorio massacrato, dissesto idrogeologico, assenza di criteri antisismici, assenza di verde, di parcheggi, insomma una cosa invivibile, e molti morti in caso di alluvioni o di terremoti.

Diverso sarebbe se l’ultima parola fosse affidata ai geologi, che sotto la propria responsabilità civile e penale, decidono come e dove costruire. Punto.


La cosa veramente difficile da accettare è che nulla sarà come prima, uscire dal consumismo, dagli sprechi, dalla irresponsabilità verso l’ambiente, costerà moltissimo in termini di ricchezza, di posti di lavoro, di stili di vita, ma non vi è altra strada. La riconversione energetica con le rinnovabili sarà senza meno un grande volano innovativo, ma non sostituirà il volume economico ed occupazionale dell’attuale ciclo capitalista.

Se ci si vuole davvero incamminare sul terreno della “sostenibilità globale”, due grandi battaglie devono essere combattute, quella del disarmo per impiegare le enormi risorse oggi buttate, e quella decisiva di diminuire le bocche da sfamare.

Su questo terreno siamo all’anno zero. Come non si è fatto nulla con il trattato di Kyoto per l’ambiente, nulla si è fatto per eliminare tutti gli arsenali e nulla per la decrescita demografica.


Qui da noi, il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, se la prende con quelli che fanno il tifo per la crisi, mentre lui sa solo ottusamente sperare nella ripresa di un ciclo consumistico e distruttivo senza farsi carico del futuro del pianeta.

Purtroppo, o fortunatamente, la crisi morde e morderà e nulla sarà come prima. Passare da un regime in cui gli industriali affidano alle mafie i rifiuti tossici che vengono sversati nelle campagne o affondati in mare, i rifiuti urbani che vengono inceneriti invece che riciclati, i cibi pieni di veleni che ci arrivano da lontano invece di produrli puliti e a km zero sul nostro territorio, passare dal trionfo consumistico alla sobrietà, sarà duro, ma NECESSARIO.

La ragione, la razionalità, la scienza, il buon senso ci indicano la strada della SOSTENIBILITA’, dell’autosufficienza energetica con il sole, della autosufficienza alimentare, e di proporzionare le bocche da sfamare con le risorse di ogni paese, con adeguato sostegno alla contraccezione.

Preti e capitalisti, che sono una infima minoranza, per ora, decidono che bisogna continuare così. Deludiamoli!


Il “buon” Obama non ha chiamato il solito lobbysta delle multinazionali petrolifere, ma ha affidato il dipartimento per l’energia ad uno scienziato di origine cinese, Steven Chu, premio Nobel per la fisica, e noi mettiamo l’ignorante e politicante a vita Scajola al posto del premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia.


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