"O mi voti o ti faccio chiudere a mezzanotte!": nel Beneventano si vota così

par albodoro
mercoledì 4 maggio 2011

"O mi voti o ti faccio chiudere a mezzanotte !". Succede annche questo in provincia di Benevento in vista delle prossime consultazioni amministrative. Questo articolo contiene la nota inviata alla DDA da un comitato cittadino per segnalare il condizionamento del libero esercizio del voto a San Giorgio del Sannio (BN).

Ci sarebbe un precedente sulle attività commerciali documentato qui da YouReporter.

Art. 416-bis. 
Associazione di tipo mafioso 


Chiunque fa parte di un'associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da sette a dodici anni. (2)

Coloro che promuovono, dirigono o organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da nove a quattordici anni. (3)

L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a se o ad altri in occasione di consultazioni elettorali. Se l'associazione è armata si applica la pena della reclusione da nove (4) a quindici anni nei casi previsti dal primo comma e da dodici (5) a ventiquattro anni nei casi previsti dal secondo comma.

L'associazione si considera armata quando i partecipanti hanno la disponibilità, per il conseguimento della finalità dell'associazione, di armi o materie esplodenti, anche se occultate o tenute in luogo di deposito.

Se le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene stabilite nei commi precedenti sono aumentate da un terzo alla metà.

Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o che ne costituiscono l'impiego.

Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alla camorra, alla ‘ndrangheta (6) e alle altre associazioni, comunque localmente denominate, anche straniere (7), che valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso.

Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ci ha inoltrato una nota con cui rende noto di aver segnalato alle autorità antimafia un'anomala prassi di condizionamento mafioso del voto a San Giorgio del Sannio (prov.di Benevento) in occasione delle elezioni amministrative di maggio 2011. La riportiamo integralmente.
 
Alla Direzione Nazionale Antimafia di ROMA
Via Giulia, 52 00186 - ROMA

Alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Benevento

Al Prefetto di Benevento 

Al Ministro degli Interni 

"Ci eravamo illusi che bastasse gridare a chiare lettere all’on. Mario Pepe che non è suo compito, visto che non è nemmeno candidato, di andare a sponsorizzare la candidatura dei suoi parenti e che bastasse dire categoricamente che non vogliamo più ricevere le visite di messaggeri ed araldi che invitano a votare il Claudio Ricci di turno!

Purtroppo a San Giorgio del Sannio la situazione è ben più grave! La lista capeggiata da Claudio Ricci, ex assessore al Commercio della giunta Giorgio Nardone si sta contraddistinguendo per una serie di illegalità, compresa la coartazione del voto.
 
Trattasi appunto della Lista Insieme (la lista dei medici portatori sani ognuno di almeno 1500 contatti e la lista dei parenti di Pepe) con candidato sindaco Claudio Ricci , sponsorizzato dal parlamentare del PD Mario Pepe e con Candidati consiglieri: Ambrosino Carmine, Ambrosino Clementina (detta Tina), Barricella Felice, Boniello Carmine*medico, Boniello Vincenzo*medico, Bruno Giancarlo*medico, Bruno Luigi*medico, Camerlengo Dina, Colucciello Giovanni*medico, Ranauro Gerardo, Saccavino Giuseppe, Zampetti Giovanni. 
 
A parte le sistematiche affissioni illegali, non perseguite né dalla locale stazione Carabinieri né dai Vigili Urbani prestati a fare i "postini" del sangiorgese onorevole Pepe Mario del PD, già in data 18 aprile 2011 abbiamo denunciato le molestie telefoniche di Claudio Ricci al domicilio dei cittadini sangiorgesi nel disinteresse degli organi di stampa tutti.
 
Ma se dalle molestie questuanti il "candiTato" sindaco Claudio Ricci passa disinvoltamente ed impunemente alle minacce e alle intimidazioni mafiose per conculcare una delle libertà fondamentali di ciascun cittadino?
 
E' quanto accaduto al titolare di un ristorante di cucina messicana di Via Aldo Moro: "O mi voti o ti faccio chiudere a mezzanotte!". Che fare ?

L'episodio non è isolato, la pratica della intimidazione da parte del candidato Ricci “al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali” è diffusa e la gente ha paura di parlare, denunciare e votare liberamente.

Se questo è accaduto ad un commerciante quali saranno le "direttive" di voto impartite dal mercante ed affarista Barletta Antonio, "comprimario" dell'amministrazione del triumvirato Pepe Ricci Nardone e titolare dell'Iper Universo in via Cesine, ai propri dipendenti, con la minaccia estorsiva del licenziamento facile?

Pur consapevoli che imprescindibile e fondamentale resta il ruolo della vigilanza democratica da parte della società civile, intervenga il Ministro degli Interni, intervengano il Prefetto e la DDA ed acquisiscano con urgenza le liste sospette , dispongano intercettazioni ambientali e telefoniche.

E la stampa se davvero vuole rendere un servizio informativo degno di questo nome renda pubbliche le modalità mafiose ed intimidatorie di condurre la campagna elettorale per aumentare la raccolta dei voti non liberi, non legati al consenso, ma al condizionamento criminale degli stessi candidati che sembrano essere più ‘capizona mafiosi’ che leader politici. Sembra, infatti, che ci sia una sorta di controllo del territorio da parte di questi personaggi.

Libero Grassi diceva: “La formazione del consenso è la prima arma della mafia. La prima cosa che controlla la mafia è il voto. Ad una cattiva raccolta di voti corrisponde una cattiva democrazia. "

Chiediamo alle Autorità destinatarie della presente di intervenire per perseguire subito il condizionamento del voto! Non possiamo aspettare l'esito truccato dello stesso, i risultati elettorali (scontati in base a quel condizionamento illecito) e poi attendere i risultati delle indagini della Magistratura sul voto di scambio magari con l'aggravante mafiosa e/o della minaccia e della intimidazione." 

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