Nymph, Mamula o Killer mermaid?
par soloparolesparse
mercoledì 15 aprile 2015
Che vi troviate davanti a Nymph, a Killer mermaid o a Mamula, sappiate che siete di fronte allo stesso film, che sta facendo il giro del mondo con titoli tra i più vari (a volte capita).
Sappiate però anche che si tratta di un filmaccio, con un paio di belle donne ed un mostro affascinante e letale, una recitazione più che scadente e diversi errori decisamente evidenti.
Insomma Milan Todorovic prende in mano un’idea buona e poco sfruttata, come quella della sirena assassina (e del resto questo dice la mitologia) e la trasforma in un filmetto banale e poco funzionante.
Due ragazze, una figa e l’altra quasi, accettano l’invito dell’ex fidanzato della prima a trascorre una vacanza insieme a lui ed alla nuova fidanzata (che ovviamente nulla sa della precedente relazione).
L’intreccio amoroso è intrigante, ma rimane fine a se stesso e colorisce solo un po’ i contorni della vicenda.
Perchè la vicenda racconta che sull’isola di Mamula, ex penitenziario ora abbandonato, venga mantenuta in vita una sirena, splendida, capace di ammaliare con la propria voce e bramosissima di carne umana… maschile per lo più.
Finirà naturalmente in vacca per quasi tutti…
Il film inizia con un discreto omicidio ed un seno nudo assolutamente inutile (ma apprezzabile). Poi si passa a Natalie Burn che esce dall’acqua in maniera decisamente sensuale e se ne va in giro con i pantaloncini sbottonati per il resto del film.
La cosa migliore del film (signorine a parte) è l’isola di Mamula, location davvero affascinante e immagino spunto iniziale per la storia.
Non mancano citazioni sparse da Melville e da Kafka, mentre la chicca assoluta è la pagina de La Stampa appesa nel luogo dove il folle conserva gli articoli di giornale che riguardano le sparizioni.
Peccato, perchè l’idea della sirena killer non è male ed avrebbe bisogno di una sorte migliore.
Altro non starò a dirvi…