Nuovo redditometro: the big brother is watching us...

par Emilia Urso Anfuso
mercoledì 9 gennaio 2013

Il 2013 parte con una novità fiscale: il nuovo redditometro che - attraverso il Redditest, applicazione online utilizzabile da tutti i contribuenti - dovrebbe addirittura stabilire l'eventuale tendenza all'evasione fiscale dei cittadini italiani. Ne avevamo già parlato in questo articolo, mettendo anche un pochino in luce un dubbio: perché l’Agenzia delle Entrate chiede di installare sul proprio PC un "programmino innocuo" (...) quando avrebbe potuto creare un modulo online di verifica senza per questo temere di ritrovarsi con veri e propri keylogger che potrebbero tracciare tutto ciò che facciamo attraverso il nostro computer durante l'anno? Altra cosa: a cosa serve "monitorare se stessi"?

Nella realtà dei fatti infatti, il redditest serve appunto ad appurare che, fra entrate dichiarate ed uscite, non vi siano incongruenze. E questo già fa pendere ancor più la bilancia dalla parte dei sospetti, perché se un cittadino ha - oltre alle entrate ordinarie - ad esempio dei risparmi, ecco che sarà messo nella possibilità di fare spese che non combaciano con gli introiti e questo lo farà entrare nella cosiddetta "zona rossa", ovvero fra coloro che sono ritenuti a rischio evasione.

È un discorso che fa acqua da tutte le parti, visto che non sembra essere questo il metodo per sconfiggere i "grandi evasori" e dal momento che questi non saranno sicuramente fra coloro che compileranno il redditest.

Questa invenzione fiscale difatti, sembra essere più un metodo per accedere alle ultime ed occulte informazioni sul risparmio privato che ancora l'Agenzia delle Entrate ancora in molti casi non riusciva ad ottenere. Perché è ovvio che, se ti entra 1.000 ed escono 3.000 lo sai da te che c'è un qualcosina che non va. Ti metti pure a "verificare" col redditest?...

Mettiamola così: il redditest avrebbe potuto essere proposto con un modulo online, senza necessità di scaricare nulla sul proprio pc e solo per coloro che volessero in qualche modo prepararsi meglio alla compilazione della dichiarazione dei redditi. Una sorta di eserciziario fiscale.

Così come è stato creato invece, tende solamente a mettere in luce ciò che al contribuente appare lecito e che per l'Agenzia delle Entrate non lo è affatto.

Le oltre 100 voci inserite difatti - al di la di quelle tipo "numero di cavalli posseduti"... - carpiscono informazioni particolareggiate su tutto ciò che concerne la vita di ogni singolo cittadino, comprendendo anche corsi di lingue o di musica per se o per i figli, spese di telecomunicazioni, eventuali hobbies e varie ed eventuali.
 
Tutto. Tutto ciò che è alla voce "spesa".
Ma se sempre più spesso viene dichiarato che, "grazie" alla crisi sono molti gli adulti costretti a chiedere l'aiutino economico in famiglia, come si può poi decretare che quel soggetto ha discrepanze fra entrate ed uscite.

Diviene discrepanza cercare l’evasore in questo modo, lasciando evadere tranquillamente – come sempre – i veri grandi evasori che se la ridono sempre, alla faccia del piccolo contribuente messo alla gogna e reso “cattivo” da un sistema che, in maniera perversa, rende colpevole chi non lo è.
 
Ecco perché è bene riflettere sulla metodica utilizzata, che più che aderire ad una ottica lineare di lotta alla grande evasione fiscale, riporta molto più coerentemente all'attitudine a voler entrare del tutto ed in maniera determinante nella vita di ognuno, monitoradno non solo le spese, ma i risparmi, le abitudini, le tendenze, i desideri... Un libro aperto attraverso il quale poter generare altri metodi di controllo che non potranno che abbattere totalmente, quel pò che rimane della libertà individuale.
 
Pensate per un attimo alle domande inserite nell'ultimo censimento, ricordate?

"A che ora uscite di casa... A che ora rientrate... Bevete succhi di frutta...". Ma il censimento non era quel conteggio relativo al numero di abitanti stabili di una nazione... Oltre alla razza ed alla eventuale religione a fini statistici, tutto il resto a cosa serviva?...
 
A compiere un passo in più verso la negazione della libertà individuale. Facile. Ed aberrante insieme. Oltretutto, per la prima volta è stato introdotto il criterio di dovere di risposta. Non potevamo proprio esimerci dal fornire tutti i fatti nostri a chi con questi dati, sa benissimo cosa fare in quanto a controlli ulteriori sulla libertà individuale. È la regola dei nuovi Regimi dittatoriali, bellezza!
 
"The big brother is watching you" scrisse il grande Orwell in tempi davvero non sospetti. il grande fratello ci guarda. Ci siamo. E non c'è bisogno di avere le telecamere nascoste in casa, se viene imposto a norma di Legge di essere noi stessi i delatori...di noi stessi. Costa anche molto meno. Chiamali scemi...
 
Al link seguente, il film completo tratto dal romanzo di Geroge Orwell "1984"

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