Colonia Napoli
par Ettore Scamarcia
venerdì 19 giugno 2009
E’ uno dei peggiori momenti per Napoli. Il potere dei clan si fa sempre più forte, la borghesia cittadina si rinchiude sempre più a riccio e spesso si accosta alla camorra. E i mass media si limitano a denigrare la città invece di analizzare le vere cause dell’indifferenza dilagante.
Dall’assassinio di Petru in poi, avvenuto circa un mese fa, questi sorci sbucati da chissà quali tane si sono ancora affrontati con le armi da fuoco nei vicoli dei Quartieri Spagnoli. L’ultimo agguato risale a due giorni fa, quando un ragazzino quindicenne e suo padre sono stati feriti con colpi di pistola in momenti differenti. Dapprima il minorenne, centrato da un proiettile alla gamba. Di poi il padre, colpito "solo" alla mano. Entrambi sono stati ricoverati all’Ospedale dei Pellegrini, dove poche ore dopo sono stati subito dimessi. Secondo gli inquirenti l’agguato va inserito nel contesto della faida esplosa negli ultimi tempi tra i clan Ricci-Sarno e i Mariano, detti anche "Picuozzo". Nei giorni ancora precedenti sono stati numerosi i ferimenti, le sparatorie e le intimidazioni.
Riguardo la morte di Petru, vorrei dire un’ultima cosa. La città vive nell’indifferenza più esasperata, quasi a voler essere una sorta di autodifesa al malgoverno imperante. Quando quei pistoleri cocainomani armati di mitragliette hanno seminato il panico nei pressi della stazione della Cumana di Montesanto, tutti pensavano certamente a fuggire e basta. Io non ci sto all’ennesima aggressione mediatica della città. Non si può chiedere ad una ventina di persone coi bambini in mano di ragionare, di soccorrere il povero Petru. Probabilmente non avevano nemmeno capito che il giovane romeno era stato colpito dai proiettili. Piuttosto dov’erano le guardie giurate armate che sorvegliavano la stazione? Non dico che dovevano mettersi a fare i cowboy dalla pensilina che dà sulla piazzetta di Montesanto e fare fuoco contro i killer, però potevano benissimo soccorrere Petru e portarlo all’Ospedale dei Pellegrini, distante meno di cento metri dalla stazione. Questo è il loro lavoro: sorveglianza e sicurezza. Invece non ve n’è traccia, nemmeno nei filmati delle telecamere a circuito chiuso. Saranno scappati, che dire.
Ragionare a mente fredda senza trovarsi nel bel mezzo di una sparatoria è facile. E’ facile scagliarsi contro i "soliti" Napoletani terroni, sporchi e mariuoli. E’ da benpensanti dire: "Ecco il cuore di Napoli", "Vergonati Napoli". E’ pura ipocrisia. Ma le campagne discriminatorie nei confronti degli stranieri sono nate nelle fosche lande della civilissima Padania e queste sì sono cose da vergognarsene, mica da vantarsene come fa Borghezio.
Ora come ora so solo che Petru è morto e con lui tantissime vittime innocenti delle faide di camorra, non importa se sei rumeno, italiano o africano. Incredibile come anche suonare la fisarmonica possa uccidere a Napoli. Quasi grottesco.