Miss zombie, la storia che non ti aspetti

par soloparolesparse
mercoledì 8 ottobre 2014

E poi scopri che Miss zombie è un ottimo film, con un’attenzione maniacale alla fotografia (uno splendido bianco e nero per nulla fine a se stesso) ma soprattutto una vicenda decisamente nuova nel mondo zombie e con risvolti sociali mica da ridere.

Insomma Hiroyuki Tanaka, che si firma Sabu, fa un gran bel lavoro e bisogna riconoscerglielo.

Arriva uno scatalone enorme a casa di una tranquilla famigliola giapponese. Dentro c’è una ragazza zombie che viene parcheggiata in attesa di essere trasferita a destinazione.mNon dovrebbe creare problemi perchè il virus è ad uno stato iniziale, non è violenta e può aiutare nelle faccende domestiche.

Così la famigliola la mette al lavoro e lei esegue ogni compito con lentezza devastante ma lo esegue.
Solo che poi ovviamente succedono pasticci, in particolare il bimbo di casa ha un incidente e l’unico modo per farlo tornare è chiedere aiuto alla bella zombie.

Vi ho solo accennato la trama, ma dentro ci sono un sacco di cose.
C’è forte la condanna di ogni tipo di discriminazione, per esempio. Qui la vittima è la giovane zombie, derisa e lapidata dai bambini del quartiere, tanto non reagisce mai, come pure dai giovani balordi. Poi anche violentata, visto che tanto non reagisce (e due) ed è in condizioni fisiche accettabili.

Poi c’è anche l’amore materno e l’illogicità di alcune scelte. La fisicità che passa sopra i sentimenti. La lussuria che stritola la decenza e la vergogna.

Ma il film è buono anche dal punto di vista zombesco perchè mostra novità interessanti.
Qui gli zombie non sono aggressivi e vivacchiano sereni se gli si da da mangiare solo frutta e verdura. Diventano nervosetti solo quando assaggiano la carne.
E poi lo zombie è pensante, prova sentimenti, è capace di agire in relazione a quello che pensa, di soffrire… insomma una rivoluzione.

Il film è lento, lentissimo, segue il ritmo della bella zombie. Il finale più che drammatico…


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