Nuovo Ordine Mondiale: con Letta è giunta l’era della mescolanza...

par Emilia Urso Anfuso
giovedì 2 maggio 2013

Sbaglia chi pensa che tutti gli avvenimenti accaduti negli ultimi tempi all’interno dell’ambiente politico siano frutto di errori, errati calcoli o pressioni scatenate da maggiori rassicurazioni di confermare continuità alle solite poltrone.

Pensare questo, dà un’ottica alquanto parziale di una situazione globale macroscopica.

Credere che gli avvenimenti politici nazionali siano assolutamente distaccati dal panorama politico internazionale ed essere convinti che – semmai – le altre nazioni “ci guardano”, è pari a non volersi convincere che le dinamiche politiche si basano su schemi ben precisi, portati avanti con grande impegno da tutti i componenti e proprio per questo, mai approssimativi o scaturiti dal caso.

Chi vuol vedere la realtà, ce l’ha sotto gli occhi da sempre e tutti i giorni.

La “distruzione” del Partito Democratico ad opera del segretario del Partito Democratico, fa dire alla massa che Bersani non è stato in grado di…

Proviamo a vederla in un altro modo.

All’interno di un progetto mondialista di globalizzazione politica internazionale atto a parificare le metodiche, i progetti e di conseguenza ad amalgamare le forze politiche fino a renderle di un unico colore e quindi senza alcun colore, vi è un passo che è quello dell’azzeramento dei colori politici.

Il decadimento del Centro Sinistra in Italia non è frutto del “caso”. Così come non è frutto del caso, lo smorzamento degli ideali di destra che negli ultimi venti anni si sono fatti confluire in una “ideologia” ambigua di Centro Destra che è servita – appunto – a lavorare quotidianamente al solo fine di distruggere tutto ciò che potesse riferirsi a tale ideologia politica.

Non è un caso che il partito di Centro Destra di Berlusconi sia chiamato da anni “partito di plastica”. Per molti un nome di beffa, mentre doveva esser letto esattamente così: partito di plastica, cioè, non partito.

Negli ultimi due mesi, l’organizzazione politica nazionale ha messo su una sorta di atto finale prodromo ad una nuova era politica.

Lasciare due mesi senza Presidente della Repubblica né Governo una popolazione affamata ormai di Istituzioni, ha fatto si che la popolazione recriminasse uno straccio di governo e pure uno straccio di Presidente della Repubblica. Straccio inteso come ultima spiaggia possibile cui approdare dopo una violenta tempesta causa di carestia, per poter dare alla massa un senso di compiuto, di fatto, di risolto.

Il Governo Letta è il Governo del cambiamento. Non di quel cambiamento che alcuni ancora recriminano, basato sulla determinazione della fine della vetusta componente politica insediata ad omnia nei palazzi di “potere”. Il cambiamento va visto in un’ottica più grande, molto più grande.

Ricordate le parole di Enrico Letta a una assopita delegazione grillina andata in onda in streaming pochi giorni fa?

Letta in ultimo ha detto: “Dovete imparare a mescolarvi”… Poco dopo si è alzato per accomiatarsi.

Mescolarsi”. Esattamente ciò che nei fatti tangibili è accaduto alla lettura dei nomi dei nuovi Ministri di Governo. PD e PDL oggi non sono quasi più riconoscibili o differenziabili fra loro.

Una riflessione: negli ultimi anni molti hanno gridato allo scandalo guardano all’inefficace azione politica di Berrsani. Bersani in realtà, ha giocato il ruolo che gli competeva in quel momento: dare la mannaiata finale all’ideologia di Sinistra che difatti mostrava una sempre maggiore coesione col “partito di plastica” del cosiddetto Centro Destra.

L’attuale Governo in carica da poche ore è la mescolanza che serve ora ad abituare la popolazione italiana alla nuova era politica in cui si è deciso di mostrare un fatto negato fin dai tempi della Repubblica Italiana: la creazione dei partiti serviva solamente a dividere e frammentare la popolazione.

Popolazione che rimane e rimarrà per qualche tempo, aderente a una ideologia di parte essendo ormai il processo di divisione, in atto da troppo tempo per essere debellato nella mente di ognuno in un sol colpo.

Nel frattempo, la realtà ora visibile e tangibile è la mescolanza politica che, oggettivamente, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana rivela la sua parte reale: la politica non è mai divisa, è un organismo unico e coeso che solo per motivi di immagine verso l’esterno, “deve” dare di se stessa una visione suddivisa in blocchi opposti, per far si che la popolazione da un lato possa “scegliere” il proprio colore di appartenenza e dall’altro che si possa dividere e quindi frazionare un enorme numero di persone oggettivamente troppo altro per una sparuta dirigenza composta da meno di 1.000 persone. E’ un mondo in cui si entra per giurare fedeltà a tutti i componenti e per confermare che – entrandovi – si sarà legati ad un sistema uguale per tutti.

Ho trattato l’argomento NWO – Nuovo Ordine Mondiale – in molti articoli in questi anni. Ho potuto col tempo dimostrare coi fatti che ciò che spiego è reale.

La domanda da porsi ora è: cosa accadrà in futuro.

Io immagino qualcosa che possa somigliare a un livellamento politico che genererà possibilità quali l’alternanza al governo di personaggi diversi che – facendo parte dello stesso gruppo – non avranno necessità di elezioni. Immagino anche, che situazioni come queste sono componenti che si aggiungono a quel regime dittatoriale intangibile che ho descritto in altri articoli: il più temibile dei regimi dittatoriali, in quanto insovvertibile proprio a causa dell’assoluta intangibilità

Oggi, mentre scrivo questo articolo, è accaduto un fatto di cronaca: come sapete, un 46enne calabrese domiciliato in Piemonte, che ha perso il lavoro e si è da poco separato dalla moglie, verso le 11:40 nella piazza dove si trova Palazzo Chigi e proprio mentre Enrico Letta prestava giuramento al Quirinale, all’improvviso ha estratto una pistola e ha cominciato a sparare, colpendo due Carabinieri e ferendo una passante.

Questo accadimento potrà essere ora utilizzato dalla perfetta macchina della propaganda di Stato in molti modi e bisognerà fare attenzione proprio a ciò che verrà fatto, in virtù di questa azione violenta contro le Istituzioni.

Per come la vedo io, lo Stato attraverso il Governo, troverà ora prioritario lavorare alla riforma della Giustizia ma anche alla realizzazione di misure maggiormente cautelative della “sicurezza” nazionale. Lasciando magari indietro e di molto, le questioni urgenti per il paese, ma fino a poco prima della sparatoria, mettendo in coda tasse, imposte, lavoro, sanità e tutto quanto era assolutamente prioritario fino a stamane.

Chissà se anche in questo caso, tireranno fuori qualche nuova forma di “Anarchia” e con quale nome di fantasia la chiameranno.

In ogni caso, la macchina da guerra istituzionale – nazionale ed internazionale – va avanti arrotando ormai costantemente e senza nemmeno troppi macchinosi orpelli a celare realtà che solo chi non vuol vedere può non comprendere.

Pochi anni fa, un caro amico di famiglia emigrato a suo tempo in Canada e divenuto incredibilmente ricco grazie ad imprese di successo, al telefono mi disse: “Cara Emilia, preparatevi: cuoceranno le popolazioni a fuoco lentissimo come si fa con le rane. Nessuno si accorgerà di nulla. Ma accadranno cose incredibili da credere oggi”…

Il problema fra i tanti problemi oggi, è che essendo stati appunto bolliti a fuoco lento, i cittadini non giungono a capire cosa stia accadendo e come ci siamo arrivati. Si da colpa ad “errori” o a “cattive gestioni” pur di non dover aprire la mente – più che gli occhi – a qualcosa di troppo grande per poter essere visto nella sua enormità.

Chi sa e vede si salvi, perché sa cosa fare. Finché le frontiere resteranno aperte, ci sarà ancora una piccola possibilità di uscirne, ammesso poi che il pianeta regga al dissesto terribile in cui si trova e non ceda di colpo lasciando senza scampo alcuno miliardi di persone in ogni parte del globo.
Vorrei poter dare visioni meno pessimistiche: ma la realtà non me lo consente. Me ne dispiaccio senza potermene scusare.
 
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