Nuova ondata di "cartelle pazze": come difendersi dai brogli

par Emilia Urso Anfuso
lunedì 29 novembre 2010

Ci risiamo. Puntualmente torna un tormentone che ha tolto il sonno per più di due anni ai contribuenti Italiani: cartelle pazze. O meglio, l’invio – da parte dell’Agenzia delle Entrate, spesso senza alcun tipo di criterio – di cartelle esattoriali che al loro interno contengono anche tasse ed imposte già pagate o prescritte.

L’ordine di pagamento è sempre perentorio, e non consente al contribuente il tempo utile al fine di poter effettuare a sua volta controlli e ricerche di materiale cartaceo tale da comprovare l’effettivo pagamento di quanto ri richiesto o la prescrizione dello stesso atto di notifica.

A nulla sono servite campagne nazionali di informazione e organizzazioni a sostegno dei cittadini che hanno creato anche class action attraverso le quali – in alcuni casi – l’Equitalia s.p.a. (agenzia addetta al recupero dei crediti da parte dello Stato) si è trovata a dover risarcire persino i danni morali a quei contribuenti vessati a volte al punto da perdere la proprietà del proprio appartamento ed in alcuni casi il blocco del conto corrente o nei casi “minori” il blocco dell’autovettura o del motociclo.

Eppure, il Ministro Brunetta ha legiferato anche in tal senso, cercando – attraverso il DL 212/2000 – di sanzionare ogni attività scorretta operata dalle pubbliche amministrazioni contro i cittadini.

Ed è bene conoscerla questa Legge, visto che riappare lo spauracchio di notti insonni dopo aver ricevuto richieste quasi immediate di denaro o con il terrore di trovarsi “ospiti” in casa propria.

Ad ogni modo, sembra che – almeno per ora – le cartelle esattoriali colpiscano dipendenti ministeriali e pensionati, delle città Roma, Napoli, Genova, Pescara, Verona, Bari, Venezia, Caserta, Milano, Prato, Palermo, Viterbo, Salerno, Imperia, Aosta, Cosenza, Perugia e Bologna.ma non è certamente controllabile che il resto della cittadinanza non sarà presto presa nuovamente di mira.

L’argomento è ormai tristemente annoso ed abbastanza conosciuto. Lo scandalo finge di non esser tale, e si ripropone. Regioni e Comuni, ribattono cassa per riequilibrare bilanci in rosso, ma ri chiedendo all’infinito le stesse tasse ed imposte spesso appunto già onorate.

Per tutti, il consiglio è sempre lo stesso: nel caso in cui si abbiano dubbi sulla veridicità del debito da onorare, recarsi immediatamente in uno studio legale di fiducia o in uno dei tanti nuovi Uffici Legali su strada che da un pò di tempo nascono in varie città, ed offrono consulenza gratuita e servizi a costi accessibili.

In molti casi, basterà fare questo passo per cautelarsi da doppie o persino triple richieste di pagamento oppure per procedere ad una bella opposizione in caso di cartelle prescritte.


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