Nuova inchiesta del Vaticano su alcuni membri dei "Legionari di Cristo"

par Danilo Ceccarelli
sabato 12 maggio 2012

 

 


 

L'ombra della pedofilia continua ad aleggiare minacciosa sul Vaticano. Ancora una volta ad essere sotto accusa è l'ordine dei Legionari di Cristo, un gruppo religioso fondato nel 1941 da padre Marcial Maciel Degollado a Città del Messico.

L'accusa riguarderebbe sette sacerdoti appartenenti all'ordine religioso, che avrebbero compiuto molestie sessuali nei confronti di studenti minorenni. La notizia, confermata dai Legionari, è stata diramata dalla Associated Press nella mattinata di giovedì. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha dichiarato che i superiori ecclesiastici competenti hanno segnalato il caso alla Congregazione della dottrina della fede, dopo un'accurata indagine cominciata sette anni fa. Per il momento non sono state divulgate altre notizie in quanto il Vaticano ha deciso di mantenere il massimo riserbo sul caso, portando avanti con discrezione le sue indagini.

Già in passato la congregazione era finita sotto i riflettori per degli scandali legati a padre Marcial, il leader carismatico dei Legionari morto nel 2008. Verso la metà degli anni quaranta emersero le prime accuse nei suoi confronti legate a pedofilia, violenza e uso di sostanze stupefacenti. Il sacerdote ebbe addirittura tre figli da due diverse donne.

Durante tutto il corso della sua vita il prete messicano ricevette da parte dei suoi seminaristi accuse legate a stupri su minori e abuso di droga. Nel 2004, l'allora cardinale Jospeh Ratzinger richiese a Giovanni Paolo II la riapertura del caso. Nel 2006 il Vaticano, pur non riconoscendo apertamente i suoi reati, reputò attendibili alcune imputazioni. Non fu avviato il processo canonico, viste le sue precarie condizioni di salute dovute all'età avanzata. La Congregazione per la dottrina della fede si limitò ad invitarlo ad una vita morigerata, di preghiera e di riflessione. Quattro anni più tardi, la congregazione dei Legionari di Cristo emise un comunicato stampa in cui ammetteva le colpe del loro fondatore, morto negli Stati Uniti all'età di 87 anni.


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