Nucleare: perché dico sì

par Helen Dietrich
giovedì 24 marzo 2011

L'incidente di Fukushima ha messo in luce i rischi delle centrali atomiche. Ma il nucleare non vuole dire solo rischi, ma anche una grande opportunità.

D'accordo, l'incidente di Fukushima ha messo paura un po' a tutti, ma presto la situazione dell'eterno problema dell'approvvigionamento energetico tornerà a ronzare nelle nostre teste. Un problema che ci trasciniamo da troppo tempo, per via dell'ostinazione a guardare al futuro con la tecnologia del passato.

La pianificazione energetica di un Paese va decisa con razionalità, non con istinto. Basterebbe riflettere su due aspetti per riconsiderare sotto un'altra luce la scelta che abbiamo fatto con il referendum di 25 anni fa.

Primo. Quando abbiamo votato contro il nucleare ci avevano promesso un futuro fatto di energia pulita e sicura, proveniente dal sole, dal vento o dalle viscere della Terra. Invece oggi siamo il Paese più tossicodipendente dal petrolio, più inquinato e con le bollette energetiche più care. Non esattamente quel panorama roseo che ci era stato annunciato.

Secondo. Politici ed esperti vari continuano a ripetere che in occasione del referendum gli italiani hanno manifestato la loro volontà contraria all'energia nucleare, ma. Da allora è passato un quarto di secolo, e la sicurezza delle centrali è maggiore rispetto ai tempi di Chernobyl. Quel reattore si incendiò perché era impiegato sia per scopi civili che per scopi militari, mentre tutti gli esperti possono confermare che i reattori nucleari devono essere deputati ad un'unica destinazione, e non due. Dunque fu l'uso improprio a provocare il disastro. Più in generale, se esaminiamo i casi di incidenti nucleari scopriamo che quasi sempre sono dovuti all'errore umano. Il caso di Fukushima, invece, è dovuto alla concomitanza di due eventi (terremoto e maremoto) del tutto imprevedibili, e non certo dalle deficienze della centrale in questione.

Se avessimo saputo che il nostro futuro sarebbe stato questo, avremmo comunque votato per la rinuncia al nucleare?

Tutti parlano dei rischi di questa scelta, ma proviamo un po' ad esaminare i vantaggi:

L'uranio è il combustibile del futuro, e l'energia nucleare è la soluzione al problema della domanda crescente su scala globale. Chi si dichiara contrario non è stato finora in grado di offrire alcuna alternativa alle potenzialità dell'atomo. Senza contare il problema della dipendenza energetica che ci rende schiavi delle vicissitudini interne dei Paesi esteri – Libia docet.

Per tutte queste ragioni dico sì al nucleare.

So che molti non saranno d'accordo, ma prima o poi tutti dovremo fare i conti con la realtà che entro pochi anni la fornitura energetica diventerà una priorità per tutti i Paesi del mondo. Siamo vicini all'esaurimento dei giacimenti dei combustibili fossili e il nucleare rimane l'unica soluzione praticabile. 


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