Nucleare o non-nucleare?

par deep
mercoledì 7 luglio 2010

Spesso sento dire che il fotovoltaico non è la soluzione, le rinnovabili non riusciranno mai a sopperire la nostra fame energetica e che abbiamo un dannato e disperato bisogno di centrali nucleari. Queste sono solo balle propagandistiche di chi vuole spingere verso la realizzazione di centrali nucleari per puro interesse

economico.

Le centrali nucleari sono costose, inquinanti e pericolose e non sono assolutamente la soluzione ai nostri problemi; mi sento di equipararle a un medico negligente che anziché curare il malato facendo una diagnosi accurata per capire cosa ha e per intervenire sulle cause, prescrive medicine per attenuare i sintomi senza curare il male alla radice.
 
COSTOSE: il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe elettrico è di circa 3 miliardi di Euro. Il costo dell’EPR da 1600 MW elettrico (il reattore europeo di III Generazione fornito dalla franco-tedesca Areva) viene valutato attualmente, nei paesi occidentali, da 4 a 4,5 miliardi di euro. Non introduco di proposito il costo dello smaltimento dei rifiuti radioattivi poiché è un costo variabile che deve tenere conto anche di eventuali danni ambientali causati da fuoriuscite di materiale radioattivo.
 
INQUINANTI: per l’isolamento dei rifiuti radioattivi sono necessarie diverse centinaia di migliaia di anni e al momento non esistono siti che garantiscano la sicurezza per tempi così lunghi.
 
PERICOLOSE: basti ricordare Chernobyl e il disastro che avvenne in Russia il 26 aprile 1986 per errori umani (forse aggravati da errori di progettazione ma sicuramente errori degli operatori). I morti furono 65 immediati e circa 4000 presunti per tumori e leucemie nell’arco degli 80 anni successivi oltre a bambini nati deformi; il gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo arrivò a fare una ricerca di presunte morti per leucemie e tumori nei paesi europei che erano stati contaminati dalla nube radioattiva, riscontrando almeno 30.000-60.000 morti causate dalla radioattività.
 
Ora parliamo invece della controparte:
 
Le energie rinnovabili sono svariate e vengono ottenute da forze presenti in natura, forze inesauribili e non inquinanti. La più importante ed efficace sicuramente è il Sole: la quantità complessiva di energia solare che in un anno raggiunge la superficie terrestre è circa 10.000 volte il consumo energetico mondiale.
 
In meno di 6 ore la superficie dei deserti riceve tanta energia quanta è la domanda energetica mondiale in un anno; solo il deserto del Sahara riceve ogni anno un’energia pari a 10 volte il fabbisogno energetico mondiale.

 
Il potenziale energetico fotovoltaico italiano è stimato in circa 47.000 miliardi di KWh/anno mentre il fabbisogno di elettricità è "solamente" 270 miliardi di KWh/anno che si possono raggiungere attrezzando circa 1600 km quadrati di superficie con pannelli fotovoltaici. Basterebbe metterli sui tetti degli edifici industriali, in aree dismesse, discariche da recuperare ecc. (senza nemmeno occupare aree agricole).
 
Questo per ribadire che per cambiare veramente le cose ci vuole una vera e forte volontà politica nel promuovere le energie rinnovabili (probabilmente il fotovoltaico non basterà da solo) con leggi, con scelte che agevolino la ricerca, la produzione e la messa in opera di energie rinnovabili perché:
 
1) sono più convenienti
2) sono pulite
3) creano posti di lavoro
4) ci rendono indipendenti
5) non ipotecano il futuro dei nostri nipoti e pronipoti producendo rifiuti pericolosi
6) sono illimitate
 
Il pianeta è inquinato, sovraffollato e caratterizzato da un’economia basata sul petrolio che è sempre stato inquinante e limitato, vogliamo davvero puntare su un altra forma di energia con gli stessi problemi a cui aggiungo l’estrema pericolosità? Perché non dormire sonni tranquilli utilizzando il solare/fotovoltaico, l’eolico, il geotermico, le biomasse, l’idroelettrico, l’idrogeno e tutto quello che la natura ci mette a disposizione? In questa direzione deve andare la politica, la ricerca, l’industria, noi tutti per creare un futuro sostenibile e non lasciare a chi viene dopo di noi un pianeta depredato.
 
 

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