Nucleare: le preoccupazioni superflue di Benedetto XVI
par Bernardo Aiello
giovedì 16 luglio 2009
Trattando dell’ambiente nella sua recente Enciclica Caritas in veritate, Benedetto XVI si è preoccupato anche che qualcuno possa considerare la natura più importante della stessa persona umana, giungendo ad una forma di panteismo (di tipo spinoziano aggiunge il vostro reporter).
Vorremmo tranquillizzare il Santo Padre, almeno per quanto riguarda il nostro Paese: della natura e dell’ambiente non importa nulla a nessuno.
A riprova, mentre i media ci informavano del sopraggiungere del primo accordo tra i Grandi sul clima al G8 L’Aquila 2009, contemporaneamente ci informavano anche dell’avvenuta approvazione da parte del Senato del disegno di legge Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, con cui il nostro Paese riprende l’avventura nucleare ; come se il disastro economico del passato (vedi Montalto di Castro, costato 250 Euro ad ogni italiano, vecchi e bambini compresi, secondo Sergio Rizzo, Corsera di lunedì u.s.) non fosse servito a nulla.
La motivazione della classe politica è che lo fanno gli altri e «non credo che il popolo italiano sia più fesso del resto del mondo». Perbacco!
Sui pericoli per l’ambiente sia durante la produzione di energia elettrica nucleare sia in relazione allo smaltimento dei rifiuti, i nostri soloni non ci dicono nulla.
Il Santo Padre può stare tranquillo : furbi come siamo, dell’ambiente non ce ne può fregar di meno!
Neanche i radicali si arrabbiano. Un tempo sarebbero immediatamente scesi in campo per un referendum abrogativo del disegno di legge e l’avrebbero portato a compimento vittoriosamente (il nostro popolo, notoriamente, è migliore dei suoi governanti, e di gran lunga). Si vede che Pannella e soci sono invecchiati (non vorremmo pensare che si siano imborghesiti a furia di praticare i Palazzi del Potere).
A chi non è d’accordo resta solo il diritto di testimoniare la sua ferma, decisa, assoluta disapprovazione; e la richiesta al Santo Padre di una dose suppletiva di preghiere per questo Paese, il quale, spesso e volentieri stupido ed insulso, ne ha veramente bisogno.