Nubi nere sull’Europa. Qualcuno se ne è accorto?

par Bruno Carchedi
venerdì 18 aprile 2014

È tutta colpa della Russia, dei russi, dei russofoni. Così si dice dalle parti della Nato a proposito della crisi in Ucraina. E i grandi media italiani, pecoroni come sempre quando si tratta degli Usa, ripetono le veline del Pentagono senza cambiare una virgola, senza un barlume di autonomia. Non uno che ricordi che la crisi attuale è nata con il colpo di stato di Kiev, quando bande armate di ultra nazionalisti hanno rovesciato con manifestazioni di piazza e l'occupazione dei palazzi del potere il precedente governo. Non uno che ricordi che l'attuale governo ucraino è composto da oligarchi filo Usa, ladri di stato, nazisti e canaglie varie. Sia ben chiaro, non che il precedente governo Yanukovich non fosse anch'esso composto da oligarchi filo Russia, ladri stato e canaglie varie, ma almeno era stato eletto dalla maggioranza degli ucraini con regolari elezioni certificate dall'Ue e garantiva una situazione di stabilità interna, anche se precaria.

E, per finire, non uno che ricordi che xenofobi e antisemiti sono già al governo in due importanti paesi europei, l'Ungheria e l'Ucraina, oltre ad essere presenti quasi ovunque in Europa come partiti dal 10-20%, e che il contagio si sta estendendo grazie soprattutto alle politiche di austerità imposte dai tecnocrati di Bruxelles. Questo va bene alla Merkel? E l'UE che dice? E che dice Renzi, sì Renzi. O non gliene frega niente dell'antifascismo e della democrazia in Europa, tutto preso com'è a correre dietro all'eutanasia del senato e a fare vertici con Berlusconi?

La situazione sta evolvendo rapidamente verso il peggio. Se continua così, è probabile che nelle regioni orientali e meridionali in Ucraina si arrivi alla guerra civile. Ma non è escluso che si arrivi ad una situazione ancora peggiore, cioè ad una qualche forma di confronto armato fra Nato e Russia in tutta la regione, cioè con il coinvolgimento dei paesi europei. E non dimentichiamo che i due maggiori contendenti sono entrambi grandi potenze nucleari. Queste cose si sa come iniziano ma non si sa come finiscono. La scintilla che a suo tempo innescò la prima guerra mondiale fu un fatto assolutamente imprevisto da tutte le potenze europee di allora. Oggi, uno scambio anche parziale di missili nucleari ridurrebbe l'Europa a un cimitero. Scenario apocalittico e inverosimile? Può essere. Ma forse è meglio pensarci.

In questa situazione il mondo politico italiano sembra fatto da deficienti. Tutti a correre dietro a Renzi, a Grillo e a Berlusconi, oppure a giocare a “euro sì, euro no”, mentre si sta sviluppando in Europa (l'Ucraina è in Europa, forse qualcuno l'ha dimenticato?) una situazione pericolosissima ed esplosiva.

Per evitare di essere sopraffatti da un sentimento di impotenza, per cercare di reagire, occorre far nascere un movimento per la pace che chieda conto a governi e partiti in vista delle elezioni europee. Che appoggi il progetto di assetto federale dello stato ucraino in modo da garantire forti autonomie locali. E che ad esempio proponga l'intervento di forze Onu di interposizione ai confini fra Ucraina e Russia e in Ucraina fra popolazioni di lingua ucraina e di lingua russa, come fu fatto in Libano con l'interposizione di forze Onu fra Hezbollah e israeliani, il che che permise di porre fine alla guerra in quel paese. Per non affidarci completamente alle telefonate fra Obama e Putin e assistere passivi alla rovina generale.

 


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