Non sento più parlare di Fukushima

par Sandro
martedì 31 maggio 2011

L'incidente di Fukushima avvenuto l'11 marzo è di gravità molto simile, se non superiore, all'incidente di Cernobyl. Eppure da un po' di tempo siamo tutti presi e compresi su altre notizie. Quasi come se fosse tutto ok. E invece non è tutto ok. Non ancora almeno. E ci vorrà molto tempo prima che tutto torni in regola.

Al di là di come la si pensi sul nucleare, eppure ci sarebbe da scrivere, dobbiamo tutti pretendere di essere informati su un evento così importante come l'incidente nucleare a Fukushima: il più grave mai avvenuto. Dobbiamo pretenderlo, perché, purtroppo, la disinformazione rischia di essere davvero tanta.

A chi ci dice che il nucleare è sicuro o che cercava di minimizzare, dobbiamo chiedere di fare visita ai ragazzi di Chernobyl e ai bambini morti o nati deformi e poi di dirci cosa pensa. Oppure dobbiamo chiedere cosa si pensi dello studio di Chris Busby, segretario scientifico dell'Eccr che prevede 450 mila casi di cancro nella zona di Fukushima nei prossimi 50 anni? Certo sono stime, ma non bisogna trascurare che secondo Busby i danni del nucleare spesso sono sottovalutati.

Per esempio la Tepco inizialmente aveva previsto un tempo di 6-9 mesi per portare i propri impianti ad una maggiore stabilità: adesso hanno fatto marcia indietro e a quanto pare, a causa dei danni molto più ingenti alla centrale, ci sarà un grosso ritardo rispetto a quanto preventivato un mese fa.

Sempre la Tepco, ad esempio, ammette che quanto accaduto a Fukushima potrebbe essere peggiore di quanto accaduto a Chernobyl: ed in più su Fukushima è in arrivo un tifone, che non dovrebbe colpire direttamente la centrale, ma quest'ultima, sempre secondo la Tepco, potrebbe non essere in grado di sopportarlo. Senza contare che vento e piogge aiutano la diffusione delle sostanze radioattive. Oltre ancora al timore fondato, ma non provato ancora, che l'acqua radiattiva possa filtrare tramite il terreno.

Tutto questo al di là del referendum e delle proprie convinzioni personali sull'utilità del nucleare o meno. Qui è in ballo la salute di centinaia e centinaia di migliaia (se non di milioni) di persone. Vale la pena un piccolo sforzo almeno per essere consapevoli di cosa succede.


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