"Non è Francesco". La prima pagina de il Manifesto

par Pleo
giovedì 14 marzo 2013

Nel 2005, la prima pagina per l'elezione di Benedetto XVI fu storica: "Il Pastore tedesco". Oggi, dopo la nomina dell'argentino Jorge Maria Bergoglio, il Manifesto torna alla carica.

"Non è Francesco", titola il quotidiano comunista fondato nel 1969, giocando sulle parole di una vecchia canzone di Lucio Battisti (anche lei, per coincidenza, del 1969, e che forse tanti giovani neppure conosceranno) e le polemiche nate già ieri sera, subito dopo l'annuncio, dei presunti rapporti del vescovo di Buenos Aires con la dittatura argentina di Jorge Rafael Videla. Rapporti che andranno indagati e verificati, ma che, se fossero veri, turberebbero la gioia di milioni di fedeli che ieri hanno acclamato il primo Papa sudamericano, ed il primo, nella storia della Chiesa, che dedica il suo pontificato a San Francesco D'Assisi.

Questa la descrizione dell'editoriale, dal sito del Manifesto

Alle 19.06, davanti a una piazza stracolma, la quinta fumata è bianca e annuncia l'elezione del nuovo papa, l'argentino Jorge Maria Bergoglio. È un'elezione di svolta e di primati: il primo gesuita, il primo del continente americano e il primo Francesco dei 266 pontefici della storia. Nella sua biografia le luci di una scelta di povertà e le ombre di un passato vicino alla destra peronista.

 

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