Non c’è alternativa: in questo panorama politico aspettiamo solo il botto finale

par Alfonso Mandia
lunedì 14 maggio 2012

Aspettare il botto. Ormai non ci resta altro, da fare. I partiti si stanno sciogliendo come catrame sotto un sole di pieno Agosto, incapaci di riformarsi anche soltanto per far finta, appoggiando incondizionatamente qualsiasi individuo, linea politica o schifezza invereconda possa salvare le poltrone dei loro degni caporioni, caporali e portaborse.

Il Presidente della Repubblica ha di fatto contribuito allegramente e con orgoglio a mandare al macero la Costituzione consegnando il Paese, popolazione compresa nel pacchetto, ad un’accozzaglia di banchieri, affaristi, mafiosi, potentati, corrotti e corruttori.

Movimenti di lotta e centri sociali, almeno qui da noi, nel frattempo tacciono, o meglio mugugnano tra di loro, presi come sempre, più dalle loro beghe interne, simili per tristezza e squallore a quelle di qualsiasi altro partitino extraparlamentare, che dalla voglia di approfittare di questo momento di debolezza del Regime per scatenare rivolte a tappeto, in un momento, per altro, in cui le popolazioni di tutta Europa da un lato puniscono tutti coloro che sono stati o sono complici delle politiche criminali di chi ha il bastone del comando in mano, mentre dall’altro rischiano di finir per consegnarsi, per restare nei nostri confini, nelle mani di personaggi come Beppe Grillo, che alla fine è diventato perfettamente complementare al gioco di potere e sta costruendo le fortune del suo movimento sulle ceneri di Lega e PDL, altro che “PD meno elle”.

Sul fronte della “Sinistra Istituzionale” c’é da sperar poco e niente, se non danni estesi che non potranno, quando arriveranno (perché arriveranno), aggravare una situazione che già di suo fa venire i brividi. Bersani che lecca il suolo calpestato da Monti, Vendola e Di Pietro fanno lo stesso nei confronti di Bersani, Ferrero e compagnia bella a seguire si occupano di Vendola e Di Pietro e via così all’infinito, senza soluzione di continuità.

Ad intellettuali e giornalisti direi che non è il caso di chieder troppo, considerato anche il tempo che han gettato via dalla finestra per discettare su se fosse il caso di baciare il rospo o meno, visto che di rospi è piena la storia d’Italia, e mai nessuno di questi simpatici animaletti ha contribuito a migliorare le condizioni sociali, economiche o politiche del paese o della sua popolazione.

Ah, già, giusto: i sindacati!

Sì, sarà meglio cominciare ad entrar nell’ordine di idee che dobbiamo soltanto aspettare il botto finale.

Vedrete, ci sarà da divertirsi.


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