Nobel a Edwards per fecondazione in vitro, attacchi dal Vaticano

par UAAR - A ragion veduta
martedì 5 ottobre 2010

Il Nobel per la Medicina quest’anno è stato assegnato a Robert Edwards, fisiologo inglese dell’Università di Cambridge che ha messo a punto la fecondazione in vitro assieme al ginecologo Patrick Steptoe, scomparso nel 1988. Grazie agli studi di Edwards iniziano a nascere bambini concepiti artificialmente, che ad oggi sono più di 4 milioni. La prima a nascere è Louise Brown, inglese di 32 anni nata il 25 luglio 1978, madre a sua volta di un bimbo di 4 anni. In Italia, secondo l’ultima relazione del ministro della Salute Ferruccio Fazio, hanno ormai superato i 10mila nati all’anno.

Ma arrivano le reazioni della Chiesa. Su Radio Vaticana il presidente di Scienza e Vita Lucio Romano critica l’assegnazione del premio, che “viene a disattendere tutte le problematiche di ordine etico”. La fecondazione in vitro “rimarca che l’uomo può essere ridotto da soggetto a oggetto”. “Le tecniche di fecondazione in vitro sono inaccettabili” continua l’emittente vaticana, “poiché comportano la selezione e soppressione di esseri umani allo stato biologico di embrioni”.

Mons. Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, esprime “perplessità” per l’assegnazione. Il prelato accusa Edward, attribuendogli responsabilità per “il mercato degli ovociti”, per il grande numero di embrioni congelati che probabilmente “finiranno per essere abbandonati o per morire”, per “l’attuale stato confusionale della procreazione assistita, con situazioni incomprensibili come figli nati da nonne o mamme in affitto”. Il fisiologo inglese, sostiene Carrasco “non ha in fondo risolto il problema dell’infertilità, che è un problema serio, né dal punto di vista patologico né epidemiologico”, “non è entrato nel problema, ha trovato una soluzione scavalcando il problema dell’infertilità”.

Associazioni come Amica Cicogna e la Luca Coscioni, oltre a personalità della politica come Ignazio Marino, hanno dato giudizi positivi sul Nobel ad Edwards, criticando l’arretratezza della normativa italiana sulla fecondazione e auspicandone una possibile modifica. Il sottosegretario alla Salute Augenia Roccella ha risposto che il premio al fisiologo inglese ha “luci e ombre”, definendo certi comportamenti e passaggi di Edwards per arrivare alla scoperta come “eticamente ambigui”, con tecniche dai “molti risvolti negativi”. Roccella esalta la legge 40, le cui norme sono state “approvate dal Parlamento e confermate a larga maggioranza da un referendum popolare” e si augura: “spero che i giudici non intervengano invasivamente su una legge approvata e confermata in questo modo”. Padre Gonzalo Miranda, docente di bioetica all’Università Pontifica Regina Apostolorum, afferma che è “strumentale mettere in discussione la Legge 40: anche gli embrioni hanno diritto alla vita”.ni


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