No alla riduzione dei parlamentari

par Salvatore
mercoledì 17 agosto 2011

Sì, avete letto bene: sono contrario alla riduzione del numero dei parlamentari così come è stato proposta dal segretario del Pd Pierluigi Bersani. Ecco perché.

Premesso che al fine di guarire i conti pubblici servirebbe a poco, per quanto riguarda lo stato di salute della nostra democrazia sarebbe una nuova botta negativa, l’attuale legge elettorale, la Porcata (così definita dal su estensore, il ministro Roberto Calderoli) dà al segretario di partito il potere di nominare i parlamentari che non possono essere eletti dai cittadini, i quali sono chiamati a tracciare semplicemente una croce sul simbolo del partito prescelto. 

Un dimezzamento dei parlamentari permetterebbe ai segretari (o padroni) di partito di circondarsi ancor più che oggi di fedelissimi e lacchè rafforzando così l’attuale oligarchia. Insomma, sempre gli stessi privilegi ma a meno persone e con più potere; la riduzione del numero dei parlamentari senza una concreta proposta di nuova legge elettorale è solamente fuffa ed è pure pericolosa per la democrazia.

Caro Bersani, io sono per il maggioritario uninominale come in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, dove i candidati si misurano uno contro uno per rappresentare il proprio territorio. E tu? Per ora hai solamente farfugliato qualcosa in ungherese ma non è che si sia capito benissimo francamente… Allora proponi qualcosa di concreto altrimenti non sei tanto diverso da quel Beppe Grillo che accusi (giustamente) di demagogia.

Non ci sono solo riforme istituzionali, per ridurre i costi della casta intanto potreste chiudere i ristoranti di Camera e Senato ed andare a spendere quei soldi con i quali vi paghiamo nei ristoranti dove mangiano tutti i cittadini, così magari li rimettete anche un po’ in circolo quei contanti ed invece di dimezzare i parlamentari, perché non vi dimezzate lo stipendio?

O perché non abolire il finanziamento pubblico ai partiti, come gli italiani avevano votato con il 90,3% di voti a favore nel referendum radicale del 1993? Infatti non capisco perché io debba finanziare con le mie tasse partiti che non ho mai votato e che non voterò mai.

Oppure molto più semplicemente, caro Bersani, fai un giro qui, che c’è l’imbarazzo della scelta!


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