No alla raccolta firme per cambiare la legge elettorale

par Mauro Miccolis
giovedì 18 agosto 2011

No.

No perché, se un’urna contiene tutte biglie nere, anche se cambi le modalità di estrazione delle biglie, pescherai sempre biglie nere. Se vogliamo cambiare classe dirigente, si devono riformare i partiti.

Ovviamente questa legge elettorale è scandalosa, ma cambiarla non cambierà la classe dirigente di questo paese, sia di sinistra che di destra - non dimentichiamo che il Porcellum, nasce da un’idea del PD.

No, perché se tutte le forze parlamentari “non al governo” volessero, potrebbero modificare la legge elettorale alla camera. Oppure sarebbe sufficiente far intervenire la Corte Costituzionale, in quanto il Porcellum è palesemente illeggittimo: i deputati ed i senatori devono essere eletti in maniera diretta dai cittadini (artt. 56 e 58 Cost.) e non in maniera indiretta (attraverso e dai partiti). 

No, perché il Referendum è uno strumento del popolo che deve essere richiesto ed indetto su iniziativa popolare! - Unica eccezione può essere il referendum consultivo - che è ammesso soltanto a livello locale - purché vincolante per gli eletti.

No, perché i referendum costano, ed in questo caso i soldi finirebbero ad un partito; infatti IDV o SEL, presentandosi come comitato promotore e raggiungendo 500.000, al di là del risultato del referendum, incasserebbero un sacco di soldi pubblici, 0,50 euro a firma. 

No, perché in questi ultimi 15 anni i partiti hanno divorato due miliardi di euro in rimborsi elettorali.

Se proprio si ha voglia di fare un referendum, che venga organizzato dai cittadini e i proventi vengano utilizzati per sviluppare il lavoro o aiutare le persone bisognose!

Se proprio si ha voglia di fare un referendum che cambi il paese, lo si faccia per abolire la legge 30, e quindi il mondo del precariato.


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