Nicotina liquida: arrivano le sigarette elettroniche

par Antonio Pilello
sabato 17 marzo 2012

Le campagne per smettere di fumare costituiscono un valido monito per i tabagisti, sebbene questo tipo di dipendenza rimanga sempre molto difficile da contrastare. Alcuni recenti studi dimostrerebbero l'efficacia della sigaretta elettronica (e-cigarette), un dispositivo che potrebbe aiutare concretamente i fumatori contro l'assuefazione e la dipendenza psicofisica provocata dal consumo di nicotina.

"In un mozzicone spento, se sei un fumatore, vedi almeno sette minuti della tua vita bruciati". Questa frase, tratta dalla canzone Decadenza del famoso gruppo musicale Bluvertigo, ci ricorda gli effetti negativi del tabagismo. Il fumo di sigaretta, infatti, contiene una miscela con più di 4000 sostanze chimiche dannose per l'organismo umano. Le più pericolose sono il monossido di carbonio, gli idrocarburi policiclici aromatici, il benzopirene, alcune sostanze ossidanti, le polveri fini e altri composti irritanti. C'è poi la nicotina, il cui consumo, in particolare, sviluppa assuefazione e dipendenza psicofisica. Facilmente assorbita dalle mucose e dalla cute, essa prende il nome dal diplomatico francese Jean de Villemain Nicot (1530-1600), che venne a conoscenza della pianta del tabacco (Nicotiana tabacum) in Portogallo per poi diffonderla in Francia.

Le campagne per smettere di fumare costituiscono un valido monito per i tabagisti, ma nuovi e più efficaci approcci sono necessari per incentivare la disassuefazione. Tra questi, va sicuramente menzionata la sigaretta elettronica (e-cigarette), un dispositivo di somministrazione controllata della nicotina, che potrebbe aiutare concretamente i fumatori. Il meccanismo è quello tipico dell'aerosol: un atomizzatore alimentato a batteria trasforma in vapore il liquido contenuto in una cartuccia, dando la medesima sensazione che si prova fumando una sigaretta tradizionale. L'aspetto esterno ricorda quello originale, i componenti cancerogeni prodotti dalla combustione sono assenti, non si ha un cattivo odore dopo aver fumato e i denti non si ingialliscono. Alcuni recenti studi dimostrerebbero l'efficacia di questi dispositivi.

Il concetto di sigaretta elettronica si deve a Herbert A. Gilbert, che registrò il primo brevetto già nel 1963 (“Smokeless non-tobacco cigarette”). Il dispositivo, accettato due anni dopo dallo United States Patent Office, non fu mai commercializzato a causa delle limitazioni tecnologiche dell'epoca. Inoltre, in quegli anni, il tabacco non era ancora considerato nocivo. La e-cigarette moderna è stata “re-inventata” nel 2003 da Hon Lik, un farmacista cinese che aveva l'abitudine di fumare due pacchetti di sigarette al giorno e il cui padre, accanito fumatore, era morto di cancro ai polmoni. L'azienda per cui lavorava, la Golden Dragon Holdings, cambiò il nome in Ruyan (che significa "assomigliare al fumo"), iniziando a esportare il proprio prodotto, che utilizzava una tecnologia a ultrasuoni, nel 2005. Le maggiori aziende produttrici utilizzano oggi un dispositivo diverso, con un vaporizzatore in grado di nebulizzare, tramite riscaldamento, la soluzione contenuta nella cartuccia.

Alcuni esperti dell'Università di Catania, guidati da Riccardo Polosa, nell'articolo "Effect of an Electronic Nicotine Delivery Device (e-Cigarette) on Smoking Reduction and Cessation", apparso sulla rivista BMC Public Health (novembre 2011), presentano i risultati di uno studio pilota condotto per sei mesi su 40 fumatori cronici, a cui è stato chiesto di utilizzare la sigaretta elettronica. I ricercatori, in corrispondenza del primo giorno e della quarta, ottava, dodicesima e ventiquattresima settimana, hanno monitorato l'uso del prodotto rispetto al numero di sigarette fumate, la quantità di monossido di carbonio esalato ed eventuali modifiche nelle abitudini dei soggetti dello studio. Nel complesso, la percezione e l'accettazione del prodotto è stata buona e i partecipanti hanno utilizzato 2-3 cartucce al giorno. L'irritazione della gola e la tosse, tipici di chi fuma molto, erano sensibilmente ridotti dopo la ventiquattresima settimana. I ricercatori hanno quindi concluso che l'uso della e-cigarette ha ridotto sostanzialmente il consumo di sigarette senza causare effetti collaterali significativi. Dopo sei mesi, infatti, 13 dei 40 tabagisti avevano dimezzato il numero di sigarette fumate ogni giorno, mentre 9 avevano cessato del tutto di fumare.


Lo stesso gruppo di ricerca ha pubblicato successivamente il report "Successful smoking cessation with electronic cigarettes in smokers with a documented history of recurring relapses: a case series", riguardante le esperienze di tre fumatori che hanno avuto successo con le e-cigarettes. L'articolo, apparso sul Journal of Medical Case Reports (gennaio 2012), rivela che tutti e tre i pazienti, nonostante una continua assistenza professionale per smettere di fumare, avevano fallito nei precedenti tentativi, utilizzando gli usuali trattamenti con i sostituti della nicotina. I tre soggetti, due uomini di 47 e 65 anni e una donna di 38 anni, pur con una storia documentata di recidive ricorrenti, sono stati in grado di rimanere astinenti per almeno sei mesi dopo l'assunzione della prima sigaretta elettronica.

Siamo di fronte a un fenomeno che sta diventando sempre più diffuso tra i fumatori di tutto il mondo. Il gruppo di lavoro di Riccardo Polosa ha individuato i motivi che spingono all'uso della sigaretta elettronica, come spiegato nel capitolo "The emerging phenomenon of electronic cigarettes" del volume Expert Review of Respiratory Medicine (febbraio 2012): gli utenti provvedono all'acquisto di questi dispositivi per smettere di fumare, per ridurre il consumo di sigarette, per alleviare i sintomi di astinenza del tabacco, per aggirare le restrizioni sul posto di lavoro e per continuare ad avere “l'esperienza del fumo”, ma con una riduzione dei rischi sanitari.

Anche l'articolo "Electronic cigarette: users profile, utilization, satisfaction and perceived efficacy" di Jean-François Etter dell'Università di Ginevra (Svizzera) e Chris Bullen dell'Università di Auckland (Nuova Zelanda), pubblicato sulla rivista Addiction (novembre 2011), mira a valutare il profilo, i modelli di utilizzo, la soddisfazione e gli effetti percepiti tra gli utenti di sigarette elettroniche. Attraverso un'indagine online, sono stati interpellati oltre 3500 visitatori di siti web e forum inglesi e francesi di discussione online dedicato alle e-cigarettes. La durata media di utilizzo della sigaretta elettronica è stata di 3 mesi. Quasi tutti gli utenti (97%) hanno utilizzato dei dispositivi elettronici contenenti nicotina. La maggior parte (96%) ha affermato che la e-cigarette li ha aiutati a smettere di fumare o a ridurre il fumo (92%). I motivi per l'utilizzo di questo surrogato sono diversi:

La maggior parte degli ex fumatori (79%) teme di avere una ricaduta non appena avrà smesso di usare il dispositivo. La conclusione dello studio è che questi dispositivi sono stati di fatto utilizzati come un "farmaco" sostitutivo della nicotina. Questi studi preliminari sull'utilità terapeutica delle e-cigarettes sembrano incoraggianti, ma gli aspetti controversi rimangono ancora molti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel Report on the Scientific Basis of Tobacco Product Regulation n.955 del 2010, ha concluso che la sicurezza, la portata e l'effettiva efficacia dei sistemi elettronici per la somministrazione di nicotina dovranno essere verificate nell'arco di diversi anni. Gli effetti indesiderati, secondo i principali detrattori, sono i seguenti:

Come ha detto Mark Twain, "Smettere di fumare è facilissimo: io ci sono riuscito almeno venti volte". Il problema consiste, in effetti, nel non ricominciare. I dati attualmente disponibili riguardano solo un numero molto ristretto di pazienti e saranno dunque necessari molti altri studi, condotti con criteri sempre più rigorosi. Sebbene attualmente non sia possibile considerare la sigaretta elettronica come uno strumento terapeutico di provata efficacia per il trattamento della dipendenza da nicotina, tuttavia esso potrebbe rappresentare in futuro un presidio coadiuvante nella terapia del tabagismo, anche in riferimento al gusto, alla ritualità e alla gestualità tipiche del fumare, cioè proprio quegli aspetti, spesso sottovalutati, che giocano un grande ruolo nel proseguimento della dipendenza.

Una volta smesso di fumare, anche grazie alla sigaretta elettronica, rimarrà probabilmente un unico problema: cosa fare in quei sette minuti, per così dire, guadagnati, invece che bruciati? Che cosa ne sarà di quei rituali tanto cari ai fumatori: caffè-sigaretta, pausa-sigaretta, pranzo-sigaretta, nervosismo-sigaretta, noia-sigaretta, chiacchiere-sigaretta, amici-sigaretta?


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