Neo italiani ed anti italiani
par Voltaire
lunedì 26 luglio 2010
Non saremmo mai voluti ad arrivare a questo punto. Ma la realtà dei fatti ci pone il problema.
Dovremmo incominciare a chiederci chi ha più diritto a definirsi italiano?
Un giovane lavoratore immigrato che con il suo lavoro contribuisce a sostenere il nostro sistema economico? O un leghista qualunque che con le sue politiche, e i suoi incessanti ululati contro luna, mina le fondamenta della nostra società ?
Con la globalizzazione, non dovremmo chiederci solamente di rimodulare la nostra concezione di Stato e nazione ma anche quella di cittadino e diritto.
Fanno i lavori più umili, raccolgono i pomodori nelle campagne, accudiscono gli anziani, sono panettieri, pizzaioli, operai. Garantiscono la manodopera necessaria per molte aziende del nord Italia. Sudano come noi, mangiano, vivono, si ammalano come noi. Non hanno diritti.
Non hanno rappresentanza politica, sociale, sindacale. Non hanno un volto definito ma sono tanti ed indispensabili. Sono gli extra-comunitari che risiedono nel nostro paese, garantiscono con la loro presenza la sostenibilità del nostro sistema economico. Perché fanno lavori che i cittadini italiani non sono più disposti a fare, perché pagano regolarmente i contributi, perché si prendono cura dei soggetti più deboli della nostra società.
Siedono in parlamento, sbraitano, urlano, girano in auto blu, per le vie della capitale. Vengono principalmente dal nord e disprezzano le persone del centro e del sud. Sono intolleranti. Sono contro. Contro “i terroni”, contro i “clandestini”, contro i “non cristiani” di qualsiasi altra religione.
Sono anti-Italia, anti-Europa, anti progresso. Tifano contro la nostra nazionale di calcio.
Sono a favore dei dazi per le merci importate, sono a favore delle “gabbie salariali”, sono a favore delle “ronde”. Vagheggiano una nazione che non è mai esistita e mai esisterà, l’immaginifica padania. Mirano a dividere, lacerare, separare. Sono i parlamentari, i governatori, gli amministratori della Lega nord. Portano avanti un’idea politica oscurantista e antistorica, neo-medievale, che non trova alcun fondamento, in alcun paese moderno civilmente organizzato, tollerante, aperto al prossimo e al futuro.
Da qui una duplice proposta, provocatoria, ma di buon senso. Estendiamo i diritti, ai neo italiani, un tempo clandestini, un tempo immigrati regolari ed irregolari, oggi parte fondamentale della nostra società. Facciamo in modo che abbiano una copertura sanitaria, previdenziale e godano di diritti politici. Allo stesso tempo priviamo di diritto di voto attivo e passivo gli anti-italiani. Coloro che non si riconoscono nel nostro paese, e nella nostra Costituzione. Coloro che con le loro azioni e le loro parole, ormai da lunghi anni stanno demolendo il nostro tessuto sociale e il nostro vivere civile.
Non lasciamo più spazio a politiche di intolleranza e di miope chiusura. Rendiamo giustizia a coloro che pur lavorando onestamente, a tutti gli effetti nostri concittadini, si vedono sistematicamente insultati e sbeffeggiati dal solito politico di turno, generalmente della Lega Nord per il semplice fatto di non essere nati nel nostro paese.
Facciamo questa battaglia di civiltà, poniamoci dalla parte dei più deboli, perché la paura e l’ignoranza, stanno minando il nostro vivere civile. La barbarie si combatte solamente con la forza della ragione di cui per nostra fortuna il politico medio leghista è scarsamente dotato.