Nel vaso di Pandora
par Glaros - scrittura creat(t)iva
giovedì 22 gennaio 2009
Colgo l’occasione dell ’investitura’ di Obama, per dare notizia della mail che Giulietto Chiesa ha inviato a quanti possono sostenere il progetto della televisione indipendente PandoraTV e giro il suo invito a tutti gli Amici di AgoraVox.
Il giorno 29/dic/08, alle ore 15:30, segreteria@giuliettochiesa.it ha scritto:
Caro Paolo,ti scrivo perchè sono andato a rintracciare tutti coloro che, in variamisura, mi hanno mostrato sostegno in questi anni.Tu sei tra questi.Ti scrivo per verificare se sei a conoscenza del progetto Pandora tv (persaperne di più, eventualmente, si può andare sul sitoE’ il progetto per fare fronte all’emergenza democratica in cui citroviamo. E’ la logica prosecuzione- in condizioni davvero di eccezionalepericolo, in cui ci troviamo - del mio lavoro ormai pluriennale per lademocrazia nella comunicazione.Io penso, e con noi molti, che senza un mezzo per comunicare con migliaiadi persone noi saremo assai simili - per usare un’espressione di Mc Luhan- a vermi sdraiati sui binari in attesa che passi l’Orient Express. Inaltri termini, chi non viene trasmesso non esiste, a prescindere da cosaintende dire.Ora io ho bisogno di aiuto, anche economico, da parte di tutti coloro chehanno capito queste cose.Forse il messaggio per costruire una tv indipendente ti è già arrivato.Forse hai già aderito all’appello. Ma se non ti è ancora arrivato, tiprego di riflettere.Questa è una concreta possibilità. Con una cifra complessiva davveroesigua noi possiamo rompere tutti gli schemi e spezzare l’accerchiamentoinformativo che è all’origine della sconfitta delle forze democratiche inItalia.So bene che 100 euro non sono affatto una cifra esigua per molti di noi.Ma anche chi non può darne 100 può dare qualche cosa, può farsi promotoredi una raccolta per raggiungere una quota di 100. E comunque può dire adaltri, farsi megafono di un progetto comune e del tutto senza precedenti.Se andrai a leggere l’appello per Pandora Tv vedrai che le forzeintellettuali, giornalistiche, morali, per realizzare questo progetto cisono.A suo tempo, in questi anni, tu hai ritenuto che le cose che proponevofossero valide, almeno in parte.Se non hai cambiato idea ti prego di prendere sul serio anche questaproposta. Da solo non posso farcela, ma con il tuo aiuto, insieme a quellodi centinaia di migliaia di persone come noi, rimaste senzarappresentanza, possiamo provarci.Se hai obiezioni, proposte, voglia di collaborare, mandami un cenno.Vedrai dal sito di Pandora che si stanno creando comitati territoriali indiverse parti d’Italia e all’estero. Potrebbe essere l’occasione pertrovare collegamenti che, in questo momento, molti cercano senza trovarli.Cordiali salutiGiulietto Chiesa
Da: paolo.dova@eprouverture.com
Oggetto: Re: Da Giulietto Chiesa - PandoraTv
Data: 05 gennaio 2009 12:25:30 GMT+01:00
A: segreteria@giuliettochiesa.it
Caro Giulietto,
come ho avuto occasione di dirti personalmente, ho aderito con ben più di un cenno al senso complessivo del progetto, tuttavia rilevo finora ’calma piatta’ in termini di feedback e, aggiungerei, una sensazione di ’senso unico’ nella comunicazione: da ’Voi’ verso chi vi ’riceve’... Si tratterà probabilmente di un mio limite. E’ tuttavia degno di nota il fatto che, digitando il mio nome su Google, il primo risultato della ricerca rinvii alla mia lettera a Megachip "Popoli, democrazia e libertà".
Quanto avevo cercato di ’tradurre’ attraverso Megachip, ora lo sto scrivendo sul sito di AgoraVox Italia, nella improvvisata ed impropria veste del cityzen reporter Verygod. In quella sede, mi sono fatto portatore anche della ’tua’ verità sull’11 settembre e di quanto in ’materia’ ho cercato e cerco di aggiungere alla comprensione ed alla comunicazione di quello che ho motivo di ritenere il livello più profondo di un certo pre-ordinato accadere storico.
Al link che segue, trovi l’ultimo dei miei interventi : http://www.agoravox.it/spip.php?page=article&id_article=2608
Non voglio qui dilungarmi sulla questione, ma ritengo indispensabile cominciare ad affrontarla in tutta la sua portata se si vuole cercare di ’far breccia’ in modo significativo nella pubblica opinione. Non io che lo sostengo dal ’94, ma il quotidiano argentino la Nacion, a proposito di quanto accaduto l’11 settembre 2001 e di ciò che ne dice Antonio Graziano nel suo Hitler ha vinto la guerra , ha ritenuto di scrivere che ci troviamo come immersi in un romanzo di Dan Brown. Ed è di fatto così! Quello che tu Giulietto definisci accademico è ciò che Jacques Derrida ha chiamato il continente di un nazismo vivo e vegeto del quale occorre saper leggere i segni, tracciare la mappa.
Anche se le intellighenzie italiche hanno fatto una ’ricca’ retromarcia su questa questione (vedi i percorsi di un Cacciari o di Eco) e si sono tutti appassionatamente ammucchiati al centro colti da bondiano amor, come ho già
avuto occasione di scrivere, ciò non toglie, anzi semmai rafforza, l’esigenza di leggere la mappa della storia alla ’luce’ del metalivello che ne sovradetermina lo sviluppo concreto attraverso economia e società, per esprimerci in termini weberiani. (E non dimentichiamo che Max Weber affermò che per fare politica occorre fare il patto col Diavolo ...)
Da tempo sto proponendo la costituzione di un pool di indagine permanente sui nessi fra modelli concettuali o simbolici e realtà socio/economica. Non può esistere nessuna reale forma di ’opposizione’ se non fondata su di un ’credo’, un’implicita ’fede’ o un ’dio’ che sappiano contrapporsi a quelli dominanti. Detto in termini tecnici si tratta di un problema eminentemente ontologico ed in tal senso ecologico o, come diceva Bateson, di ecologia della mente. Occorre pertanto in primo luogo resettare il sistema in ragione della sua strutturazione semantica, del suo senso globale e, una volta tracciatene le mappe interpretative, assumere fino in fondo la responsabilità del rilancio di una ’fede’ alternativa. E’ attorno a quella che diventa possibile aggregare in modo ’credibile’ un ampio consenso.
Mi perdonerai se insisto su questa lettura forte ed in un certo senso ideologica delle cose, ma sono assolutamente convinto che, se non si conduce l’analisi teorica fino in fondo, se non si definisce in termini chiari il ’credo’ storicamente dominante, sia del tutto velleitario ed inutile illudersi di potersi contrapporre in modo efficace alle potentissime forme e relative forze dominanti. Del resto,
anche Claudio Napoleoni, in una ’famosa’ lettera ad Augusto Del Noce pose la questione del rapporto fra economia e religione.
Dunque, in ragione di quanto ho qui sommariamente richiamato, un primo segnale da lanciare per le prossime elezioni europee:
1) la costituzione del detto gruppo di ricerca che individui e definisca le linee guida e le categorie portanti del sistema economico globale
2) la proposta di un’alternativa e di un’ecologia di sistema in tutti i sensi ’credibile’ (L’ho chiamata CoSì Coerenza di Sistema)
3) la candidatura al Parlamento europeo dell’’icona’ portatrice della detta istanza, che divenga altresì l’’icona’ della sinistra europea
Nell’auspicio di poter collaborare fruttuosamente nella direzione che qui prefiguro, ti contraccambio i saluti più cordiali
Paolo Dova