Natale. Ma per chi?

par Ilaria Raffaele
lunedì 8 dicembre 2008

Volevo scrivere qualcosa sui regali che si avvicinano.

Per molti è un incubo. Oddio, cosa regalo a tizio, cosa a caio, e come faccio se non mi viene in mente niente?

Ma c’è qualcosa che me lo impedisce.

La televisione è accesa, io e Oriana giriamo un attimo sul 2 perchè sul 3 c’è la pubblicità. Poi Oriana rigira.

C’è Valerio Mastrandrea, che legge.

E’ bravo, il testo mi prende, forse si commuove anche lui.

E’ di Ezio Mauro, un suo editoriale.

Si parla di Thyssenkrupp. A un anno di distanza.

Il dolore nei familiari delle vittime e nei sopravvissuti non si placa col tempo.


Ha fatto scalpore la richiesta del Procuratore Guariniello di condannare i vertici dell’impresa tedesca per omicidio colposo.

OMICIDIO.

Bisognerebbe ricordare che una persona che muore per lavoro non muore e basta. Viene uccisa.

Da chi ha la responsabilità della sua morte.

Da chi non controlla come dovrebbe, da chi specula sulla roulette delle morti bianche.

Si muore, si continuerà a morire.

Ma a nessuno dev’essere permesso di difendere le imprese con la scusa che imporre la sicurezza costa.

E’ vero, costa in termini economici. Ma si risparmiano vite umane.

E non c’è paragone.

 


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