Narcotest per il Sindaco Alemanno, ma il Presidente del X Municipio non ci sta

par angelo tantaro
sabato 21 novembre 2009

Medici: "Non desidero partecipare a nessuna forma di avanspettacolo chimico-politico, lascio volentieri ad altri questo esercizio di ipocrisia perbenista".

Il Sindaco di Roma, con l’intento di dare l’esempio, giovedì 5 novembre si è sottoposto volontariamente al narcotest, test clinico non invasivo, già usato da “Le Iene” nel servizio sul consumo di droga in Parlamento, per individuare l’uso di cannabis, anfetamine, cocaina, eroina e oppiacei da parte della persona analizzata.
 
Anche Trambus, il trasporto pubblico di Roma, ha fatto 1300 test per potenziare il sistema di controllo anti-droga nei confronti del personale di guida. Per nostra fortuna tutti risultati negativi.

La proposta ha trovato vasti consensi, anche a sinistra. Il Presidente della Provincia Zingaretti, con orgoglio, certifica: “Non fumo e non temo nulla”. Ed ha dato via libera ad un’operazione trasparenza che renderà noti on line dati personali, incarichi, indennità e compensi degli eletti.

Fuori dal coro il Presidente del X Municipio (Quadraro-Cinecittà) Sandro Medici: "Non intendo sottopormi a nessun test clinico, neanche a quello sulle intolleranze alimentari". Così ha dichiarato Sandro Medici, in risposta all’invito di Alemanno a introdurre l’antidoping per gli amministratori locali, allo scopo di certificarne l’integrità fisica e morale.
 
"Nel mio piccolo – aggiunge Medici – non desidero partecipare a nessuna forma di avanspettacolo chimico-politico, lascio volentieri ad altri questo esercizio di ipocrisia perbenista, preferisco continuare a interpretare la politica come funzione pubblica e non come giudizio privato" proseguendo poi, "anche perché, l’ammetto, mi sento un peccatore di fascia media, oltreché portatore di alcune devianze: mi piacciono le signore, bevo vino e fumo sigarette, guardo poco la televisione, non vado in palestra, russo di notte e perfino a volte mi scaccolo".

A noi piacerebbe che il Presidente del nostro Municipio di 180.000 persone su una superficie di 3.900 ettari, ci desse la certezza che quando prende una decisione per la nostra comunità sia cosciente, in possesso delle proprie facoltà mentali e non sia vittima di un ricatto, fisico e morale.

Ciò che vale per un conducente della Metro, non può non valere anche per un amministratore, dal Sindaco al Presidente di un Municipio. E non possiamo che condividere, a beneficio di tutti, la proposta del presidente della Commissione Sicurezza del Comune Fabrizio Santori, di estendere l’esame «a tutti coloro che ricoprono ruoli di primaria importanza per la collettività, in particolare i pubblici ufficiali».

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